Rifiuti e tariffe, Consorzio in crisi

I sindaci: «Basta con gli aumenti, intervenga la Regione»

CHIETI. I sindaci contestano il caro tariffe per lo smaltimento della spazzatura, un aumento che ricadrà sulle famiglie mettendo contro cittadini e Comuni. Una situazione che per ora appare senza via d'uscita.  Così il presidente del Consorzio comprensoriale del Chietino per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Mario Di Paolo, sindaco di Bucchianico, consigliere provinciale di centrodestra, si è dimesso dalla carica di presidente del Consorzio.

Il nodo rimane dove portare i rifiuti e a quele prezzo nelle discariche lontane, perchè l'impianto di Fara Filiorum Petri è stato chiuso. La decisione di Di Paolo è stata indicata come «irremovibile» e legata a problemi personali.  Sarà il sindaco di Casalincontrada ad assolvere le funzioni del vertice del cda fino alla prossima votazione dei sindaci.

Alla riunione, a cui hanno partecipato circa quattordici fra primi cittadini e delegati del chietino, era prevista l'approvazione del bilancio di previsione e consuntivo.  Una manovra andata in porto ma complicata visto che diversi Comuni hanno gravi difficoltà a pagare quanto dovuto al Consorzio lasciando, così, in rosso le casse. 

«Siamo sindaci e l'assemblea del Consorzio è fatta da sindaci», afferma il primo cittadino di Roccamontepiano, Adamo Carulli, «ci deve essere l'onore e onere nella consapevolezza di svolgere un servizio per i cittadini. Il periodo di crisi per le casse comunali non esume dalla responsabilità di non supportare le spese del Consorzio evitando gli elargimenti. C'è bisogno di una riassunzione delle responsabilità da tutte le parti», conclude Carulli. 

«Ci troviamo in un momento particolare dove abbiamo accettato le dimissioni di Di Paolo nostro malgrado», aggiunge Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina. «La legislatura in materia di rifiuti è in evoluzione e non si è ancora delineata in maniera chiara lasciandoci in balia», racconta Petrucci che nonostante il 76 per cento di raccolta differenziata riuscita ad ottenere nel suo paese non ha potuto abbassare le tariffe della Tarsu. 

«Sono dispiaciuto per l'uscita di Di Paolo ma, ora, i comuni che fanno parte del Consorzio devono continuare ad occuparsi della discarica di Fara», ha commentato Paolo Rosario Nicolò, sindaco di Villamagna.  La discarica di Fara Filiorum Petri è stata chiusa due anni fa ma per altri 28 anni deve essere monitorata e bonificata.

E poi c'è il problema che accomuna i vari paesi pedamontani e della costa, ovvero, dove andare a scaricare l'indifferenziata.  «Abbiamo bisogno di un nuovo presidente che, al di là dei colori politici, possa dare nuovi imput ai comuni per affrontare il futuro», aggiunge Nicolò. Da parte sua Di Paolo va via con la consapevolezza di avere lavorato per i cittadini.  «Vado via tranquillo e commosso dall'affetto dimostrato dai colleghi», ha detto il sindaco di Bucchianico, «Spero che il mio posto sia preso da una persona capace, con idee chiare e con tanta voglia di lavorare».

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