Dal giudice l’uomo accusato di maltrattamenti

Rifiuti fatti mangiare alla suocera: «Non sono un violento»

VASTO. «Io non sono un violento». Il cinquantenne nordafricano arrestato per minacce e violenza nei confronti della compagna e della mamma di lei, dal carcere di Torre Sinello si dispera. «Nega con...

VASTO. «Io non sono un violento». Il cinquantenne nordafricano arrestato per minacce e violenza nei confronti della compagna e della mamma di lei, dal carcere di Torre Sinello si dispera. «Nega con determinazione le accuse. Afferma che lui ha rischiato la propria vita per salvare quella di persone estranee, non avrebbe mai alzato le mani sulla sua donna, nè sarebbe arrivato a far mangiare rifiuti alla suocera».

Il tono del difensore dell’indagato, l’avvocato Angela Pennetta, è perentorio. «Al momento non mi sento di aggiungere altro. Voglio prima leggere con calma il fascicolo e verificare se ci sono certificati medici che provano le percosse», dice l’avvocato Pennetta.

A far scattare la denuncia contro lo straniero è stata la paura della compagna di vedersi portare via il figlio più piccolo. «Il mio cliente tiene moltissimo a quel bambino ma non lo userebbe mai per ricattare la madre», insiste l'avvocato Pennetta.

Il suo cliente ha risposto a tutte le domande che il gip Anna Rosa Capuozzo gli ha rivolto. «Insiste nel dichiarare che lui non è la persona che è stata descritta al momento dell’arresto. Per quanto mi riguarda, solo dopo aver preso visione di tutte le accuse rivolte al mio cliente e della documentazione relativa ad ogni episodio potrò essere più precisa», insiste l’avvocato Pennetta.

La polizia la pensa in modo diverso. Anche perché i bambini della vittima sono molto provati.

«Hanno assistito a scene di assurda violenza», afferma il dirigente del commissariato, il vicequestore Cesare Ciammaichella. «Di prove ne abbiamo acquisite molte».

Pare che da diversi mesi l’uomo fosse tenuto d’occhio dalla polizia. Gli agenti aspettavano solo che la vittima trovasse la forza di denunciare. Il timore di perdere il figlio l’ha convinta. L’accusato per il momento resta in carcere. (p.c.)

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