Ronde di giovani contro i furti «Così controlliamo il paese»

Villa Santa Maria, una ventina di volontari pattuglia le strade tutte le sere dalle 19 alle 5 tenendosi in contratto con le radio trasmittenti. Il sindaco dal prefetto: vogliamo più carabinieri

VILLA SANTA MARIA. Montano attorno alle 19, spesso anche prima, e smontano attorno alle 5. Osservano, controllano. Sono una presenza silenziosa, che non intralcia il lavoro delle forze dell’ordine con cui sono in contatto, ma che fanno sì che in paese si ricominci, o almeno si provi a ricominciare, a dormire tranquillamente, a recuperare serenità. Sono una ventina i giovani di Villa Santa Maria tra i 20 e i 35 anni, che ogni sera danno vita alle “ronde”, al controllo in gruppo del paese. Ronde iniziate per provare a fermare i furti e i tentati furti che hanno portato i cittadini all’esasperazione, alla paura. Un’ansia che i villesi hanno riversato per le strade del paese un paio di notti fa, quando hanno aiutato, torce e qualcuno anche con bastoni alla mano, le pattuglie dei carabinieri di Villa Santa Maria, Bomba, Borrello e Atessa a cercare di acciuffare tre malviventi. Tre ladri che avevano cercato di mettere a segno un altro colpo in paese ai danno di una famiglia. Ladri poi riusciti a fuggire nei boschi, dopo aver abbandonato l’auto, rubata. E in strada c’era anche il sindaco Giuseppe Finamore che la mattina dopo ha chiesto e ottenuto, un incontro al prefetto.

«Martedì, alle 12, c’è l’incontro con il prefetto», dice Finamore, «con cui parlerò di questa situazione che non vive solo il mio comune ma tutto il territorio. Una situazione di estremo disagio che si acuisce per il problema della carenza di forze dell’ordine. Chiederò di potenziare la caserma dei carabinieri che è sottodimensionata: ci sono tre unità anziché le sei previste dall’organico. Poi ci sono altre caserme da potenziare, non da tagliare».

Nell’immediato il sindaco pensa alla sistemazione della videosorveglianza. «Stiamo vagliando i preventivi per installare dieci telecamere. Intanto ci sono i giovani che fanno le ronde, controllano chi entra o esce dal paese, se ci sono auto sospette, in accordo con le forze dell’ordine».

«A fare le ronde siamo una ventina di ragazzi dell’associazione Gruppo Spruzzo», dice Guido, «anche se spesso si aggiungono alcuni volontari, padri di famiglia che ogni tanto escono con l’auto per un giro di ricognizione. Ogni sera montiamo attorno alle 19, anche prima, perché è l’ora in cui avvengono i furti. L’ora di cena. Siamo almeno una quindicina di giovani divisi in sei auto, ogni sera. Quattro auto ferme a controllare gli ingressi del paese e altre due che girano per le vie. E con le radio ci teniamo in contatto».

Sentinelle vigili anche a notte fonda. Che mangiano un panino in auto e prestano i propri occhi alle forze dell’ordine che chiamano in caso di auto sospette. E colpisce che siano i giovani a muoversi, che affrontino con un grande senso civico un problema più grande di loro. «È il modo migliore», conclude Guido, «per dimostrare il nostro attaccamento al paese».

Teresa Di Rocco

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