Rubano rame: arrestati e già liberi

Patteggiano in tre, niente carcere. Danni alla ferrovia per 200mila euro

CASTEL FRENTANO. Tre quintali di rame rubato, quattro chilometri di rete ferroviaria inutilizzabile e danni per 200 mila euro. È il risultato di tre raid notturni compiuti sulla linea della Sangritana che da Santa Lucia porta a Sant Eusanio del Sangro. I tre romeni arrestati sono già in libertà.

Lorint Rus, 43 anni, Sorin Vasile Botis (32) e Adrian Voicu (27), tutti residenti a Orsogna, sono stati arrestati ieri, alle 3 di notte, in contrada Santa Lucia di Sant’Eusanio del Sangro. In mattinata sono finiti davanti al gip del tribunale di Lanciano con l’accusa di furto pluriaggravato e attentato alla sicurezza dei trasporti. Il giudice ha convalidato il fermo. L’avvocato dei tre, Massimiliano Sichetti, ha però patteggiato la pena con il Pm. I romeni sono stati dunque condannati a due anni di carcere, ma è intervenuta la condizionale e sono stati rimessi subito in libertà.

I tre, tutti operai edili, hanno cominciato a rubare il rame almeno tre notti fa. Nonostante il freddo e il buio, si sono arrampicati sui pali elettrici che alimentano la tratta che da Santa Lucia porta a Sant Eusanio del Sangro. La linea è funzionante, ma non è utilizzata per il trasporto pubblico e non è sotto tensione elettrica. Così i tre hanno potuto smontare i preziosi cavi di rame.

Del furto si sono però resi conto i tecnici della Sangritana. Verificato che i cavi non erano più tesi, hanno sospettato il furto. Così hanno allertato i carabinieri della compagnia di Lanciano, guidati dal tenente Palma Lavecchia. I militari della stazione di Castelfrentano hanno trovato i tre mentre caricavano il rame rubato nelle notti precedenti.

In tre notti i romeni hanno messo le mani su circa tre quintali di rame. Rivenduti sul mercato nero avrebbero fruttato circa 18 mila euro. Poca cosa se paragonata ai danni subiti dalla Sangritana. Per prelevare il rame i tre hanno danneggiato circa 4 chilometri di linea ferroviaria. Per risistemarla serviranno circa 200 mila euro.

Non è la prima volta che la Sangritana subisce un furto di rame. Il 19 aprile del 2008 era stata rubata una bobina di metallo del valore di 15 mila euro. Anche in quell’occasione l’autore del furto era stato un romeno. E proprio i romeni sono spesso al centro dei furti di questo materiale, tanto che in alcune regioni hanno creato un vero e proprio traffico di rame rubato.

Il rame è stato definito il nuovo oro dei ladri. Negli ultimi anni il suo prezzo è cresciuto in maniera notevole. Nel 2003 aveva una quotazione al chilo di circa 1.600 euro, oggi il costo supera i 7 mila. Sul mercato nero si trova ad appena 7 euro. Per questo molte aziende cercano il rame rubato e i furti sono cresciuti in maniera proporzionale all’aumento del prezzo.
I ladri dell’oro rosso agiscono sempre nello stesso modo. Rubano cavi dai depositi di materiali edili, dai pali dell’energia elettrica e dalle linee ferroviarie. Proprio ciò che è accaduto nelle scorse notti a Sant’Eusanio del Sangro.