Sì al bilancio, lite sindaco-revisori

Di Primio: contesto il loro parere. D'Amicodatri: elogiati dal ministero

CHIETI. Il consiglio comunale approva con 25 voti favorevoli la delibera sugli equilibri di bilancio dell'ente al termine di una seduta fiume negli spazi angusti del polo tecnico della Provincia. La maggioranza esulta e ostenta un'unione ritrovata mentre la minoranza parla di delibera illegittima. In mezzo lo scontro tra il sindaco e i revisori dei conti.

Un faccia a faccia dai toni duri che ribadisce la spaccatura tra il primo cittadino e i revisori dei conti. La discussione si è accesa sul parere "non favorevole" degli esperti contabili sulla delibera relativa all'equilibrio di bilancio. Una presa di posizione in linea con quanto detto dal collegio sul bilancio consuntivo 2010 che è passato con un avanzo di amministrazione pari a 3 milioni e 900mila euro di residui definiti dai revisori non attendibili e per questo non utilizzabili.

Il sindaco, Umberto Di Primio, ha letto in aula una controdeduzione al pepe. «Il collegio non ha espresso ciò che doveva. Contesto il parere», afferma Di Primio, «ma rispetto le osservazioni». Eppure la delibera sugli equilibri, incentrata sul pagamento dei 3 milioni e 400mila euro vantati dalla Provincia per un contenzioso che risale ai primi anni '90, sembra essere stata stilata in modo diverso. Il debito, infatti, viene coperto ricorrendo a 3 milioni di euro di avanzo. «Ma la restante somma da corrispondere alla Provincia è frutto dell'alienazione di immobili. Abbiamo tenuto da parte quasi un milione di euro di avanzo», precisa Di Primio, «rispettando le indicazioni dei revisori e del consiglio stesso. Ricordo che questa amministrazione ha ridotto di 19 milioni di euro i residui attivi e di 17 milioni di euro i residui passivi portando l'attendibilità dei residui dal 35% al 64%. I revisori ci dicano quali sono i residui non attendibili».

In aula scoppia il caos con la risposta del presidente dei revisori, Valerio D'Amicodatri. «Gli ispettori ministeriali hanno elogiato il nostro parere al consuntivo 2010 quindi», dice, «restiamo convinti di ciò che abbiamo scritto». Il centrosinistra insorge e contesta l'accordo di massima tra il sindaco e il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, sulla dilazione del debito in tre rate. «C'è solo una lettera d'intenti», obietta Luigi Febo, di Chieti per Chieti, «e nient'altro». La seduta, poi, si accende per il mancato riconoscimento del credito vantato dalla ditta Pannozzo che ha riqualificato il Palatricalle per gli Eurobasket 2007. «C'è una nota del dirigente del V settore del 15 settembre sul debito con la ditta Pannozzo. Perché», tuona Enrico Iacobitti, segretario del Pd, «non c'è nella delibera di equilibrio?». Il sindaco risponde: «Il riconoscimento del debito è sospeso in quanto ho inviato tutto alla magistratura. A fronte di un lavoro di 80mila euro sono stati chiesti quasi 600mila euro».

Infine l'approvazione della delibera con un applauso liberatorio dei presenti.

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