Sangritana truffata, tre rinvii a giudizio

25 Ottobre 2013

Raggiro da 695mila euro per gasolio fatturato e pagato, ma mai fornito. Nei guai due dipendenti dell’azienda di trasporto

LANCIANO. Una truffa da 676 mila695 euro ai danni della Sangritana per prestazioni fittizie pagate come reali dall’azienda a capitale pubblico. É l’accusa che ha portato al rinvio a giudizio di tre persone che ieri hanno iniziato ad affrontare la serie di processi, di fronte al giudice Francesco Marino, in cui dovranno spiegare cosa è accaduto, rispondere alle domande della Procura, confrontarsi con i testimoni, tra cui gli agenti della Guardia di finanza che hanno eseguito le indagini.

I tre sono Nicola Melchiorre, 32 anni di Atessa, Luigi Di Diego, 58 anni di Lanciano, rappresentati dall’avvocato Angelo Manzi, e Giovanni Gaspani 47 anni di Ortona, difeso dall’avvocato Angela Pennetta.

Secondo l’accusa i tre, in concorso, dal 19 aprile 2006 al 30 settembre 2010 avrebbero indotto in errore la Sangritana spa, facendole pagare rifornimenti di carburante per 679mila 695,10 euro in realtà fittizi.

Nello specifico devono rispondere di falsità in scrittura privata e truffa: «Melchiorre quale legale rappresentate della “Euroservice s.a.s.», sostiene l’accusa, «Di Diego e Gaspani come funzionari della Ferrovia Sangritana spa, nello specifico Di Diego quale responsabile del servizio preposto alla sottoscrizione/approvazione e collaudo delle forniture di carburante per autotrazione e Gaspani quale direttore dell’esecuzione del contratto di fornitura, con artifici e raggiri», continua il capo di imputazione, «consistiti nella costituzione di un fittizio rapporto contrattuale di compravendita di carburante per autotrazione tra le predette società mediante la formazione di falsi documenti di trasporto, di false fatture, mediante la falsa sottoscrizione/approvazione del documento di collaudo delle forniture di gasolio in realtà non eseguite, avrebbero indotto in errore la Ferrovia Adriatico Sangritana circa l’effettività del rapporto contrattuale in questione portandola a corrispondere alla “Euroservice” la somma di 679mila 695,10 euro quale prezzo delle fittizie prestazioni».

Insomma un castello di falsità per la Guardia di finanza che eseguì le indagini partendo da accertamenti fiscali sulla società che la difesa proverà a smontare.

Litri e litri di gasolio, si parla di circa 630mila litri di gasolio, che non sarebbero stati forniti ma fatturati e pagati dalla Sangritana che è ovviamente parte lesa nel processo.

La difesa annuncia battaglia in aula.

Teresa Di Rocco

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