Scioperano i vigili: «Con questa giunta non c’è più dialogo»

Tagli a indennità, reperibilità e rimborsi sul lavaggio divise Il sindacato: il governo Renzi cerca soluzioni, il sindaco no

VASTO. Adesione compatta allo sciopero della polizia municipale, il primo dopo oltre quindici anni. Ieri mattina il personale a tempo indeterminato del comando di corso Italia ha incrociato le braccia le ultime due ore di ogni turno di lavoro: dalle 11,30 alle 13,30 e dalle 17,30 alle 19,30, garantendo solo i servizi essenziali: infortunistica stradale e trattamenti sanitari obbligatori (Tso). Quei cittadini che hanno chiesto l’intervento dei vigili urbani in quelle fasce orarie si sono sentiti rispondere picche.

Agenti e ufficiali protestano per la mancata riapertura della trattativa sulle indennità di rischio e di disagio, per il taglio della pronta reperibilità, del rimborso forfettario della manutenzione e lavaggio della divisa e per la previdenza complementare. I motivi alla base dello sciopero indetto dai sindacati sono quelli ampiamente illustrati nelle scorse settimane da Walter Falzani, coordinatore regionale del Diccap e dai rappresentanti del Csa (Coordinamento sindacale autonomo). Per i sindacati il nuovo contratto integrativo decentrato non riconosce l’attività svolta dal personale come disagiata e rischiosa «nonostante i servizi svolti dalla polizia municipale siano rimasti invariati rispetto al passato e sono prestati con le stesse modalità per le quali il vecchio contratto decentrato riconosceva disagio e rischio». L’altra partita è quella relativa alla pronta reperibilità, cancellata dall’amministrazione comunale, insieme al rimborso forfettario per il lavaggio della divisa e alla previdenza complementare.

Il forte malcontento di agenti e ufficiali si è concretizzato dapprima nella indizione dello stato di agitazione e poi nello sciopero di ieri, al quale non hanno aderito (per ragioni immaginabili) solo i 14 agenti stagionali, il cui incarico è stato prorogato di un mese, rispetto alla iniziale scadenza del 31 agosto. «Il 100% delle unità a tempo indeterminato ha aderito allo sciopero a dimostrazione che a protestare non è solo un gruppetto di vigili urbani», chiosa il tenente Antonio Di Lena, del Diccap, «abbiamo dato la disponibilità a trovare un’intesa ma il sindaco Luciano Lapenna non ci ha convocati. Sulle questioni sollevate registriamo un assordante silenzio: mentre il governo cerca soluzioni per le forze di polizia, Lapenna non fa nulla per i suoi vigili e rifiuta il dialogo. Penso che sia un caso unico in Italia», conclude il sindacalista. La protesta dei “fischietti” - che lamentano anche «la poca considerazione professionale e umana dimostrata dal sindaco nei confronti del personale» - non si esaurisce con lo sciopero di ieri. Altre iniziative sono in cantiere. Tra queste una manifestazione di piazza, con corteo e striscioni. È in programma per mercoledì prossimo.

Anna Bontempo

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