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Sciopero per le buste paga errate

Adesione del 70% all’astensione proclamata dalla Filtcem-Cgil

SAN SALVO. Mugugni, proteste e braccia incrociate alla Bravo, stabilimento satellite ( insieme a Primo) della Nsg Pilkington, che conta poco meno di 400 dipendenti. Ieri la Filtcem-Cgil ha proclamato quattro ore di sciopero. Alla protesta ha aderito il 70% dei lavoratori. I motivi della protesta sono stati riportati in una nota delle Rsu della Cgil. «In questi giorni stiamo assistendo a un comportamento irriguardoso dell’azienda nei confronti degli operai», affermano i sindacati. «Da quando è stato firmato l’accordo-quadro sulla competitività, le buste paga sono spesso errate, soprattutto nel calcolo delle ferie e riduzione orari lavoro, oltre a riportare altre inesattezze di varia natura. Gli errori sono stati puntualmente e più volte segnalati ma non sono stati ancora corretti nonostante una nota interna desse ampie rassicurazioni in proposito», è il rammarico della Rsu della Filtcem.

L’errore più grave, a giudizio del sindacato, sarebbe stato commesso con la busta basta di gennaio 2014: «quattro giorni di ferie sono diventati 32 ore di Rol (riduzione orario lavoro)». In questi giorni sono in corso le trattative per introdurre il premio sulla produttività. «Non è passato inosservato il fatto che l’azienda stia aumentando ovunque i target produttivi con numeri fuori controllo con il risultato che il premio diventa irraggiungibile», si rammarica il sindacato.

Nonostante la crisi e il futuro incerto, dopo due anni di ordinativi in picchiata il grafico delle vendite negli stabilimenti Primo e Bravo ricomincia a puntare al bello. Segnali lievi ma importanti perché indicano la qualità del prodotto offerto dallo stabilimento abruzzese del gruppo giapponese Nippon Sheet Glass. La Polonia resta un avversario temibile e la flessibilità è un imperativo categorico. (p.c.)

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