Servizi domiciliari, Caporale si dissocia

LANCIANO. «È fuori luogo far pagare i servizi domiciliari per anziani, disabili, minori e persone non autosufficienti». Il consigliere comunale Alex Caporale (Uniti per Lanciano) critica il nuovo regolamento, approvato in consiglio comunale, sull’assistenza domiciliare erogata dal Comune, al cui costo da oggi in poi gli utenti partecipano in base al proprio reddito Isee.

«L’amministrazione comunale ha praticamente introdotto un’altra tassa a carico dei cittadini», sostiene Caporale, «in aula ho votato contro, come avevo annunciato nella lettera inviata al sindaco Mario Pupillo chiedendo il rinvio del punto all’ordine del giorno, poiché si tratta di un ulteriore balzello a carico dei lancianesi, considerando anche il fatto che le entrate previste, come è venuto fuori dalle commissioni, sono davvero marginali, mentre il sacrificio richiesto alle famiglie diventa insostenibile. Oggi l’esborso anche di altre poche decine di euro al mese rappresenta un costo aggiuntivo non sopportabile per le famiglie».

Il regolamento introduce otto fasce di reddito, da quella esente a quella che compartecipa con la quota massima al servizio. «In consiglio è stato anche bocciato un emendamento con il quale volevo alzare la fascia di reddito degli esenti dal pagamento», recrimina il consigliere, «bocciato per vizio formale ma il principio, ossia aumentare il numero delle famiglie che non devono pagare il servizio, perché non è stato accolto? Il Comune di Chieti non fa pagare il servizio domiciliare alle famiglie fino a 7.500 euro di reddito Isee. Dopo l’aumento delle tasse comunali dell’anno scorso, l’Imu al massimo per seconde case e attività produttive e l’Ici arretrata sui terreni edificabili, mi chiedo se fosse necessario inventarsi un’altra tassa». (s.so.)

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