Sevel, 150 contratti a tempo determinato ad Atessa

Zinni (Fim-Cisl): "È superproduzione, per il 2016 l’azienda registrerà un nuovo record di 290mila furgoni prodotti"

ATESSA. Centocinquanta nuove assunzioni a tempo determinato, 380 trasfertisti da Melfi, 50 weekendisti e 40 manutentori. La Fim-Cisl sciorina la nuova forza lavoro messa in campo dalla Sevel nelle ultime settimane per scalare il nuovo record produttivo che, secondo le stime, dovrebbe arrivare a 290mila furgoni alla fine del 2016 (260.800 nel 2015).

«La Sevel» spiega Giovanni Zinni, della segreteria Fim-Cisl Abruzzo e Molise «è l'unica fabbrica in Abruzzo dove si fanno assunzioni. E' chiaro che la situazione è particolare dal punto di vista delle saturazioni e dei carichi di lavoro, ma non facciamo più sindacato come si faceva negli anni '80 a furia di scioperi. Le battaglie si fanno al tavolo delle trattative dove siamo riusciti ad ottenere un premio di 308 euro fissi per i dipendenti e di 768 euro per la quota una tantum di febbraio».

Il riferimento è certamente agli scioperi indetti dalla Fiom il 9, 16 e 24 luglio. «Siamo stati i primi a batterci contro il ricorso indiscriminato degli straordinari» continua Zinni «la soluzione a questa eccezionale salita produttiva qual è? O si fa ricorso ai turni lavorativi extra, così come stabilito dal contratto, e ci si fa aiutare dai trasfertisti e dai nuovi assunti o si aumentano i turni».

«La Sevel » prosegue il rappresentante Fim «storicamente quando assume lo fa nell'ottica di stabilizzare il personale. Ecco perchè in genere ci va molto cauta. A parte il crollo dell'economia mondiale del 2008, non ha mai avuto difficoltà». Ma che ci siano problemi nonostante il successo sui mercati europei del Ducato e la crescente richiesta di componentistica per il Ducato ProMaster prodotto in Messico, è innegabile.

«Abbiamo aperto una procedura di raffreddamento con l'azienda assieme a tutte le rsa di fabbrica (Uilm, Fismic e Ugl ndc) nonostante avessimo i numeri per aprire la procedura da soli come Fim» specifica Zinni «c'è già stato un primo incontro con l'azienda in cui abbiamo evidenziato problemi come gestione delle pause, scalette produttive, bilanciamento delle risorse umane, utilizzo degli impianti durante le pause di lavoro, inquadramento professionale di alcune categorie di dipendenti. Stiamo monitorando la situazione sugli impegni che si è assunta l'azienda e a fine mese torneremo al tavolo». La Fim insisterà soprattutto sul cosiddetto "mix", ovvero la sequenza di furgoni diversi che passano lungo le linee, e l'inquadramento di cabinisti, sorveglianti e pompieri. I ritmi continuano ad essere alti, tanto che su alcune linee si è arrivati al massimo della saturazione e la gestione della produzione andrà mantenuta sotto controllo.

Quanto alle ferie dilazionate fino a ottobre, secondo la Fim, «dove possibile, qualche concessione è stata fatta, soprattutto per le famiglie».