Sevel, prosegue l’alleanza francese con Fca 

Atessa. il Gruppo Fiat-Chrysler non acquista più il 50% delle azioni da Peugeot-Citroen. Bologna (Cisl): evitati salti nel buio

ATESSA. Resta per metà francese la Sevel, storico stabilimento per la produzione dei furgoni Ducato Fiat, Jumper Citroen e Boxer Peugeot. Lo ha annunciato la Fim-Cisl, a seguito delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Fca, Sergio Marchionne, che in primavera aveva fatto presagire la possibilità da parte del colosso italo-americano, di interrompere la storica joint-venture con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen). La cosiddetta “opzione recall”, che sarebbe dovuta essere esplicitata entro la fine di settembre, non è quindi andata in porto: Fiat-Chrysler non acquisterà la restante quota del 50% di Sevel e non dovrà nemmeno preoccuparsi di cercare un altro partner commerciale (si era perfino ipotizzato, non senza qualche apprensione, un matrimonio con i cinesi). L'alleanza italo-francese proseguirà dunque in Val di Sangro, secondo la Fim, fino al 2027.
E nello stabilimento dei record si tira un sospiro di sollievo. «La rsa Fim-Cisl accoglie positivamente la scelta di Fca», si legge in una nota esposta ieri nella bacheca sindacale di Sevel, «perché pensa che questo significhi dare una prospettiva certa al territorio e ai lavoratori impiegati e che possa offrire riscontri positivi in termini occupazionali. Si chiede pertanto da subito l’apertura di un tavolo al fine di analizzare la produzione dell’anno in corso e le prospettive dello stabilimento». Ma perché un divorzio dai francesi dopo 37 anni (la nascita della joint-venture è datata 1980) avrebbe spaventato così tanto? «Meglio evitare salti nel buio», commenta Domenico Bologna, segretario Fim-Cisl Abruzzo e Molise, «per noi è importante che l’esperienza solida e di successo con Psa prosegua il più a lungo possibile. In caso di acquisizione del 50% francese, infatti, Fca avrebbe dovuto preoccuparsi di vendere 150-160mila furgoni sui 300mila rappresentati dalla capacità massima produttiva dello stabilimento. In questo momento ci interessano i volumi e che i francesi vendano i furgoni. In caso contrario sarebbe stato un dramma per l’Abruzzo, queste operazioni sono sempre pericolose, molto meglio così».
E in Sevel, presa da picchi di produzione record da qualche anno, non si ha nemmeno il tempo di festeggiare. A fine agosto sono stati già prodotti 192mila furgoni, mille in più rispetto allo scorso anno, ma con due giorni di calendario lavorativi in meno. Un risultato eccezionale che porterà a un nuovo record a fine anno. Nel 2019, invece, Sergio Marchionne lascia il timore di Fca, ma in Sevel arriva il nuovo modello del Ducato. (d.d.l.)
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