Sfonda la porta, fa irruzione in casa e rapina la ex compagna: arrestato

5 Dicembre 2023

Un 38enne, già denunciato per maltrattamenti e violenza sessuale, finisce ai domiciliari: non poteva avvicinarsi alla donna, ma le ha portato via anche il cellulare e le chiavi dell’auto

CHIETI. Sfonda la porta a calci e pugni, fa irruzione in casa e rapina l’ex compagna portandole via il cellulare e le chiavi della macchina. Un trentottenne teatino (di cui non indichiamo il nome per tutelare l’identità della vittima), già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Chieti: ora si trova ai domiciliari. La risposta dei militari dell’Arma e della magistratura è stata immediata: è trascorso appena un giorno dalla presentazione della denuncia all’ordinanza firmata dal giudice Enrico Colagreco, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Falasca.
La vittima, una quarantasettenne originaria della provincia di Pescara, ha interrotto un paio di mesi fa la relazione con quell’uomo di nove anni più giovane. Dopo essere stata aggredita in strada, infatti, la donna ha riferito ai carabinieri di sopraffazioni fisiche e psicologiche che la costringevano a vivere in una quotidianità fatta di ansia e paura. L’ex compagno è finito in manette una prima volta lo scorso 21 ottobre, quando si è presentato nell’abitazione di via Valignani in cui lei si era trasferita, ha trovato una copia delle chiavi nei dintorni del portone, ha fatto irruzione nell’appartamento e si è impossessato del suo cellulare. Dopo questo episodio, il tribunale ha disposto nei confronti dell’indagato il divieto di avvicinamento.
Ma, durante lo scorso weekend, la storia si è ripetuta, con l’aggravante che il trentottenne ha buttato giù la porta con violenza e non si è limitato a derubare la ex dello smartphone ma anche delle chiavi dell’utilitaria, con la quale è poi fuggito. Fatto sta che la vittima ha presentato un’ulteriore denuncia in caserma per violazione di domicilio e rapina. A quel punto il giudice ha deciso di aggravare la misura cautelare, disponendo i domiciliari con il braccialetto elettronico, perché quella «in atto appare inadeguata a prevenire il pericolo di reiterazione dei reati». Se violasse ancora una volta le prescrizioni, stavolta l’indagato finirebbe dritto in carcere.
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