utente e dipendente soget

Si calunniano per la bolletta In due rinviati a giudizio

LANCIANO. Sarà il giudice, nel processo fissato al 13 novembre prossimo, a cercar di capire chi mente tra il dipendente della Soget, Cristian Di Nardo, di San Salvo, e l’utente P. U., di...

LANCIANO. Sarà il giudice, nel processo fissato al 13 novembre prossimo, a cercar di capire chi mente tra il dipendente della Soget, Cristian Di Nardo, di San Salvo, e l’utente P. U., di Lanciano. La vicenda riguarda una notifica di riscossione tributi piuttosto turbolenta, che finì ad insulti e minacce, in casa dell’utente. I due, infatti, sono stati rinviati a giudizio al prossimo 13 novembre dal giudice per le udienze preliminari Massimo Canosa, con lo stesso capo di imputazione: calunnia. Un “anomalo” caso, quindi, perché uno dei due, forse mente.

I fatti risalgono al 20 giugno 2012 quando Di Nardo porta una notifica di pagamento a Ucci. L’utente quando vede il notificatore gli chiede di qualificarsi. Quest’ultimo pare non lo faccia. Ne nasce così una discussione, che finisce in lite. Di Nardo, come riportato in aula dal legale di Ucci, Alessandro Troilo, avrebbe minacciato l’utente, addirittura gli avrebbe detto che se non di fosse preso la notifica - il pagamento era di 30 euro - gli «avrebbe fatto spezzare le gambe da un tale Antonio».

Ucci chiamò la polizia e, come risulta dai verbali degli agenti, anche ai poliziotti il dipendente Soget non si qualificò. «Il giorno dopo il fatto, il 21 giugno», riprende Troilo, «presentammo la denuncia e la Procura rinviò a giudizio Di Nardo per minacce dinanzi al giudice di pace». Le carte poi cambiano 7 mesi dopo, quando Di Nardo presenta a sua volta una denuncia contro P.U. che lo avrebbe minacciato e avrebbe così denunciato il falso mesi prima. La Procura apre un fascicolo contro Ucci chiedendone il rinvio a giudizio per calunnia.

Il giudice si è ritrovato così due fascicoli con richiesta di rinvii a giudizio per calunnia tra due che si accusano a vicenda. «Credo che il lasso temporale sia determinate», chiude Troilo, «P.U. ha denunciato il fatto il giorno dopo che è accaduto, Di Nardo 7 mesi dopo. La Procura per quei fatti ha rinviato al giudice di pace Di Nardo e la causa, in cui P.U. si è costituito parte civile, è ancora aperta». (t.d.r.)

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