La battaglia scaturita per l’esame delle osservazioni al Prg, i residenti vogliono che si ripristini la zona agricola
Si riaccende lo scontro sul Centro oli
Il Consiglio rinvia la discussione sulla destinazione del sito di proprietà dell'Eni
ORTONA. Il Centro oli fa ripartire il braccio di ferro in consiglio comunale mentre da domani alle 8 si parte con la seduta non stop dell'assise verso la definitiva approvazione del Piano regolatore generale.
Nell'ultima riunione del consiglio, che si è tenuta martedì pomeriggio e conclusasi in tarda serata, è stata completata l'analisi delle osservazioni relative alla tavola 1 cioè quella che interessa la zona nord di Ortona. Ma l'opposizione invita il centrodestra a non stravolgere il Prg adottato come invece, sostiene il Pd, si sta facendo. Tra le osservazioni alla tavola 1 anche quelle che riguardano l'area di contrada Feudo interessata, almeno fino a qualche mese fa, dal progetto dell'Eni per la realizzazione di un centro di prima trasformazione degli idrocarburi, il cosiddetto Centro oli.
Per ora l'analisi di questa parte è stata rimandata. «Non si tratta più di una questione ideologica ma bensì di un passaggio tecnico», spiega il presidente del consiglio comunale, Tommaso Cieri, «la maggioranza ha comunque stabilito che i propri consiglieri votino su questa questione, come sulle altre relative al Prg, secondo coscienza anche perché sappiamo che oramai il progetto non si realizzerà più».
La questione è questa: il consiglio comunale ha approvato, il 4 ottobre 2007, la variazione urbanistica di destinazione d'uso dell'area interessata dal progetto trasformandola da agricola a industriale. La delibera consiliare, però, non è mai stata calata nel nuovo Prg in fase di approvazione.
L'Eni, quindi, ha presentato un'osservazione in cui si chiede di rendere effettiva la variazione urbanistica anche nel Prg mentre i privati, presentando circa venti osservazioni, chiedono che l'area torni ad essere agricola. «Si tratta dunque di una questione tecnica», dice Cieri, «personalmente sono favorevole a recepire la variazione d'uso nel Prg mentre ci sono altri consiglieri che non condividono questa visione.
Comunque una volta che sarà discussa una osservazione, le altre seguiranno la prima decisione». «Gli emendamenti alle osservazioni che i consiglieri di maggioranza stanno presentando e approvando stravolgono il piano adottato», fa notare il consigliere e segretario del Partito democratico, Gianluca Coletti, «questo porterà, probabilmente, ad una nuova pubblicazione del Prg e quindi ad un allungamento dei tempi.
Molti emendamenti sono incredibili. il caso della nuova zona di espansione prevista sull'area a forte rischio idrogeologico che dalla stazione di Tollo sale verso contrada Lazzaretto. Nell'ultimo consiglio comunale è emerso chiaramente che il centrodestra non ha alcuna idea di cosa fare in merito al Prg. E' evidente che molti consiglieri di maggioranza non hanno né partecipato né condiviso il lavoro fatto dall'assessore all'urbanistica e dai tecnici progettisti visto che stanno presentando adesso le modifiche».
Secondo il Pd il metodo usato dal centrodestra dimostra che «con il Prg si vuole continuare a prendere in giro i cittadini», aggiunge Coletti, «pensano di trasformare il Prg da strumento di pianificazione, sviluppo e crescita della città in ennesimo strumento di potere per una gestione clientelare al solo fine di massimizzare un ipotetico tornaconto elettorale. Il Pd, però continuerà a sorvegliare e lavorare nell'interesse dei cittadini». Sara Fabrizio
Nell'ultima riunione del consiglio, che si è tenuta martedì pomeriggio e conclusasi in tarda serata, è stata completata l'analisi delle osservazioni relative alla tavola 1 cioè quella che interessa la zona nord di Ortona. Ma l'opposizione invita il centrodestra a non stravolgere il Prg adottato come invece, sostiene il Pd, si sta facendo. Tra le osservazioni alla tavola 1 anche quelle che riguardano l'area di contrada Feudo interessata, almeno fino a qualche mese fa, dal progetto dell'Eni per la realizzazione di un centro di prima trasformazione degli idrocarburi, il cosiddetto Centro oli.
Per ora l'analisi di questa parte è stata rimandata. «Non si tratta più di una questione ideologica ma bensì di un passaggio tecnico», spiega il presidente del consiglio comunale, Tommaso Cieri, «la maggioranza ha comunque stabilito che i propri consiglieri votino su questa questione, come sulle altre relative al Prg, secondo coscienza anche perché sappiamo che oramai il progetto non si realizzerà più».
La questione è questa: il consiglio comunale ha approvato, il 4 ottobre 2007, la variazione urbanistica di destinazione d'uso dell'area interessata dal progetto trasformandola da agricola a industriale. La delibera consiliare, però, non è mai stata calata nel nuovo Prg in fase di approvazione.
L'Eni, quindi, ha presentato un'osservazione in cui si chiede di rendere effettiva la variazione urbanistica anche nel Prg mentre i privati, presentando circa venti osservazioni, chiedono che l'area torni ad essere agricola. «Si tratta dunque di una questione tecnica», dice Cieri, «personalmente sono favorevole a recepire la variazione d'uso nel Prg mentre ci sono altri consiglieri che non condividono questa visione.
Comunque una volta che sarà discussa una osservazione, le altre seguiranno la prima decisione». «Gli emendamenti alle osservazioni che i consiglieri di maggioranza stanno presentando e approvando stravolgono il piano adottato», fa notare il consigliere e segretario del Partito democratico, Gianluca Coletti, «questo porterà, probabilmente, ad una nuova pubblicazione del Prg e quindi ad un allungamento dei tempi.
Molti emendamenti sono incredibili. il caso della nuova zona di espansione prevista sull'area a forte rischio idrogeologico che dalla stazione di Tollo sale verso contrada Lazzaretto. Nell'ultimo consiglio comunale è emerso chiaramente che il centrodestra non ha alcuna idea di cosa fare in merito al Prg. E' evidente che molti consiglieri di maggioranza non hanno né partecipato né condiviso il lavoro fatto dall'assessore all'urbanistica e dai tecnici progettisti visto che stanno presentando adesso le modifiche».
Secondo il Pd il metodo usato dal centrodestra dimostra che «con il Prg si vuole continuare a prendere in giro i cittadini», aggiunge Coletti, «pensano di trasformare il Prg da strumento di pianificazione, sviluppo e crescita della città in ennesimo strumento di potere per una gestione clientelare al solo fine di massimizzare un ipotetico tornaconto elettorale. Il Pd, però continuerà a sorvegliare e lavorare nell'interesse dei cittadini». Sara Fabrizio
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