Sito archeologico, il cantiere blocca la bretella

4 Ottobre 2017

Atessa. La Soprintendenza studia l’area di Saletti: sì alle due rotonde ma stop al collegamento tra di loro

ATESSA. È necessario effettuare una campagna di scavi archeologici nel sito interessato dalla costruzione della bretella di collegamento delle due rotonde in contrada Saletti: è quanto disposto dalla Soprintendenza archeologica dell’Abruzzo. Il cantiere riguarda la realizzazione di due rotatorie: la prima sorgerà sulla strada provinciale 119 Sangritana, bivio Lanciano, e l’altra sulla provinciale 116 (altezza discount MD), che saranno collegate da una bretella lunga circa 400 metri. I lavori sono iniziati a marzo scorso e quasi subito interrotti. È stato il sindaco Giulio Borrelli, a chiedere spiegazioni sull’interruzione dei lavori al cantiere delle rotonde. Solo dopo queste richieste si è venuti a conoscenza che l’area era un sito archeologico di epoca medievale di particolare interesse archeologico. Alle richieste del Comune, per conoscere i nuovi tempi tecnici, è seguito un incontro tra la Soprintendenza e il vicepresidente della Provincia, Antonio Tamburrino. Gli interventi della Soprintendenza - a operare sarà un archeologo e due operai specializzati - non dovrebbero inficiare il proseguimento del cantiere sulle due rotonde ma interessare, quindi, solo l’area della bretella. Gli scavi consisteranno in una ventina di esplorazioni che avranno un diametro di un metro e cinquanta centimetri e una profondità di sessanta centimetri. A ridosso di questi ritrovamenti medievali (interessante sarebbe conoscere se si tratta di Alto o Basso Medioevo) ci fu nel 1977 il casuale ritrovamento di un’eccezionale statuetta bronzea di Veiove, ovvero Giove Giovanile, oltre ai resti di un santuario ellenistico-romano del II/I secolo a.C., costituito da un temenos o recinto sacro, all’interno del quale era collocato un tempietto. All’epoca furono trovati doversi manufatti, tra i quali una testa di cavallo, probabile ornamento di un fregio o di un frontone, un troncone di ara su cui è scolpita la testa di unariete, il frammento di catino decorato con serpente, una moneta e materiali in argilla rosa e vernice nera.
«Questi ritrovamenti avvallerebbero l’ipotesi di una continuità storica della presenza dell’uomo nella zona tra il Sangro e Monte Marcone, non lontano dal tratturo Magno. Sono tutti elementi importanti per completare la conoscenza storica del nostro territorio», afferma la studiosa atessana Adele Cicchitti. Dopo aver completato gli scavi archeologici, l’area sarà coperta per sempre per permettere il completamento del cantiere. I lavori delle due rotonde e della bretella sono stati consegnati lo scorso dicembre alla EdilRocca di Roccascalegna, il costo dell’opera è di 1.900.000 euro, dei quali 998mila a base d'asta.
Matteo Del Nobile
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