SANTA MARIA IMBARO

Sorpresa, l'assegno è scoperto: salta la vendita per 10 milioni dell'ex Mario Negri sud

Il titolo è risultato impagato alla Provincia di Chieti, adesso c'è il rischio che si ricominci con un nuovo avviso e che sia avviata la causa legale. Pupillo: "Siamo amareggiati"

LANCIANO. Salta la vendita  per 10,7 milioni di euro della sede dell'ex Mario Negri sud a Santa Maria Imbaro. Probabile che si ricominci tutto daccapo con un nuovo bando e si prospettano cause legali.

E' quanto comunica il presidente della Provincia e sindaco di Lanciano, Mario Pupillo con una nota: "Il complesso immobiliare “Mario Negri Sud”, che ospita immobili con destinazioni differenti ma strettamente funzionali all’attività di ricerca, come noto è stato oggetto di procedura di evidenza pubblica tramite Avviso pubblico per la vendita di beni del patrimonio immobiliare disponibile della Provincia di Chieti. Il bando, che ha avuto un'unica offerta da parte dell’Associazione Amil Lazio, non è stato aggiudicato".

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Il 2 settembre il dirigente del servizio Patrimonio immobiliare, Giancarlo Moca, ha pertanto provveduto a firmare la determinazione con la quale viene disposta di non procedere all’aggiudicazione del Mario Negri Sud a causa della mancata copertura degli oneri dovuti alla data di scadenza del 31 agosto.

"Nello specifico, è risultato “impagato” l'assegno prodotto a favore del portatore, come da emissione da parte del tesoriere provinciale presso la Ubi Banca della copia conforme dell'assegno", viene sottolineato.

La determina inoltre dispone che il Servizio Patrimonio immobiliare della Provincia dia luogo a conseguenti adempimenti amministrativi di competenza e demandi all’ufficio legale della Provincia la verifica di eventuali profili legali e/o giudiziari legati all’impossibilità di incasso dell’assegno, "anche in relazione al potenziale danno di immagine subìto dalla Provincia e alla potenziale violazione dei criteri di cui all’art. 1 della L.241/1990".

“Siamo tutti molto amareggiati per quanto accaduto", commenta Pupillo, "proviamo sconcerto per una situazione che di fatto pone molti dubbi sulla serietà delle intenzioni che a questo punto rimangono oscure e di difficile interpretazione. Ho dato mandato ai nostri avvocati di valutare eventuali profili legali. La Provincia comunque, fra pochi giorni, procederà a pubblicare un nuovo bando con le stesse modalità. Se dovesse andare deserto percorreremo altre modalità di valorizzazione perché è nostra intenzione restituire alla comunità questo complesso immobiliare che ha reso grande la ricerca in Abruzzo e in Italia”.