Spaccio e minacce, in 25 verso il processo 

Operazione Blu Marine nel Vastese, il magistrato sta per fissare la data dell’udienza preliminare

SAN SALVO . Il fascicolo sull’operazione Blu Marine che vede 25 persone indagate per associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, è passato dal gip dell’Aquila, Marco Billi, al gup Guendalina Buccella. Il magistrato fisserà a breve l’udienza preliminare.
Dall’esito del processo dipenderà la destinazione dei beni confiscati il 7 novembre scorso su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. In pratica si tratta del “tesoro” di Dritan Mici, 48 anni, albanese ritenuto il boss di una organizzazione che trafficava cocaina ed eroina nel Vastese e faceva affari con la ’ndrangheta. Tra San Salvo e Vasto, sono stati sequestrati quattro bar, un autosalone, una sala scommesse, video lottery e slot machine e un negozio di ortofrutta gestiti da nove società, tre terreni agricoli e più di dieci automobili.
Il provvedimento è stato firmato dal Tribunale dell’Aquila su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. La misura di prevenzione è stata emessa nell’ambito della maxi inchiesta che lo scorso gennaio è sfociata in venti arresti e cinque denunce per una sfilza di reati con l’aggravante del metodo mafioso: dall’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti all’estorsione, lesioni personali, porto abusivo in luogo pubblico di arma clandestina per aver sparato persino contro i cartelli stradali. L’unico ad essere ancora in carcere è Dritan Mici. Angelo Maiolo, 38enne di Vibo Valentia che avrebbe collaborato con Mici è tornato libero nei giorni scorsi. (p.c.)
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