Strada chiusa: ora sulle frane cresce l’erba

Roccamontepiano, Pd contro la Provincia: interviene solo sulle vie vicine ai borghi di centrodestra

ROCCAMONTEPIANO. «La Provinciale 8 è ormai di fatto chiusa al traffico, anche se continua a rimanere aperta ma a rischio di quegli automobilisti ignari che dovessero avventurarsi tra terrapieni prodotti da smottamenti, fenditure nell’asfalto con dislivelli di 5-6 centimetri e anche voragini causate da frane». Il circolo roccolano del Pd lancia l’allarme sull’abbandono in cui è stata lasciata la 8 nel tratto ancora formalmente percorribile, quello da Roccamontepiano a Casalincontrada, mentre da gennaio rimane chiusa la tratta dall'innesto sulla via per Popoli a ovest di Chieti e la frazione Colle Sant'Antonio di Bucchianico, una decina di chilometri piagati da frane che hanno in qualche caso inghiottito gran parte della carreggiata.

«Cinque anni di questa amministrazione provinciale», attacca la nota dei democratici, «stanno cancellando la vecchia provinciale tracciata nell’Ottocento, dove la natura si sta riappropriando dell’opera dell'uomo». Il circolo Pd racconta che la principale via di collegamento del paese al capoluogo «è chiusa di fatto perché i roccolani ormai non la percorrono più, preferendo invece servirsi delle strade comunali che almeno versano in un dignitoso stato di manutenzione. Nella frazione di Reginaldo, per esempio, accanto al manto stradale c’è un cedimento che può rivelarsi pericoloso per chi non conosce bene la strada, e la Provincia anche qui come altrove si è limitata a mettere qualche segnale mobile di limite di velocità a 20 e 30 chilometri orari. Come dire che si ritorna indietro di cent’anni, quando si percorrevano queste strade a dorso di cavallo».

Roccamontepiano rischia di rimanere isolata anche dal versante di Manoppello. «Il tratto chietino della ex statale 539», spiega la nota del Pd, «è generalmente malmesso per assenza di manutenzione da anni, ed è anche franato all'altezza di Colle Perluzio, dove la transenna apposta dalla Provincia è pressoché invisibile come la stessa frana».

Poi i democratici roccolani additano lo scandalo del tratto della 8 già chiuso da oltre sette mesi, quando i nubifragi sbriciolarono interi pendii di calanchi che invasero in più punti la strada, fenomeno affiancato da cedimenti del setto stradale. «Nonostante i fondi straordinari reperiti dal sottosegretario Giovanni Legnini», fa presente il Pd, «i lavori di messa in sicurezza e consolidamento non partono, ma c’è anche la beffa del progressivo degrado che continua a aggravare i danni. Tra poco la Provinciale 8 cesserà di esistere grazie a un’amministrazione provinciale che sembra invece aver privilegiato le vie di comunicazione al servizio dei paesi amministrati da giunte di centrodestra».

Francesco Blasi

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