Suicida poliziotto del carcere con un colpo al cuore

28 Luglio 2012

VASTO. Un colpo solo al petto, all’altezza del cuore. Un assistente capo degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Torre Sinello, 49 anni, si è tolto la vita ieri mattina puntando la...

VASTO. Un colpo solo al petto, all’altezza del cuore.

Un assistente capo degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Torre Sinello, 49 anni, si è tolto la vita ieri mattina puntando la pistola d’ordinanza contro di se. L’uomo, separato dalla moglie e padre di tre figli, pare soffrisse di depressione. A scoprire il corpo senza vita dell’agente dei baschi azzurri è stato un collega. Preoccupato per non vederlo arrivare è andato a cercarlo nel suo alloggio e ha fatto la tragica scoperta.

E ora sulla vicenda infuria la polemica. I sindacati della polizia penitenziaria non esitano a collegare la tragedia al disagio lavorativo. «Non è più possibile assistere inermi a tante morti assurde», afferma il Sappe. Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, non nasconde la propria ira. «In pochi mesi abbiamo registrato il suicidio di 100 agenti, oltre a un direttore d’istituto e un dirigente regionale. Come si può continuare a sottovalutare queste tragedie?», chiede Capece.

Sdegno anche da Eugenio Sarno, segretario generale della Uil penitenziari. «Provo dolore, rabbia, costernazione. Il gesto non ha bisogno di commenti. In questo momento sento il dovere di comunicare il cordoglio di tutti i colleghi e la nostra vicinanza alla famiglie dell’assistente capo». (p.c.)

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