Taroccatori del miele biologico, altro maxi sequestro: sigilli a 50 tonnellate nel Medio Sangro

9 Novembre 2025

Operazione “Ape Pulita” dopo i 300 kg a Villa Santa Maria. Falso prodotto biologico, mangimi non tracciati e irregolarità sanitarie

LANCIANO. Vendevano come biologico un miele che in realtà non lo era. È la frode scoperta dai carabinieri forestali, che hanno sequestrato ben 50 tonnellate di miele e 12 tonnellate di zuccheri non certificati. È il secondo colpo inferto, nel giro di pochi giorni, alle aziende locali del settore.

L’operazione, denominata “Ape Pulita”, si inserisce in una più ampia campagna di controlli agroalimentari, finalizzata a garantire la corretta origine, la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari italiani, con particolare attenzione al comparto biologico, settore strategico per l’economia nazionale e per la fiducia dei consumatori. Controlli che vanno anche nella direzione di tutelare i produttori, e sono tanti, che agiscono nel rispetto delle regole e della normativa.

Due settimane fa le verifiche congiunte di carabinieri forestali e Asl avevano portato alla sospensione di un laboratorio alimentare a Villa Santa Maria e al sequestro di circa 300 chili di miele non tracciato. Questa volta nel mirino dei militari è finita la filiera del miele biologico, un prodotto che dovrebbe essere raccolto seguendo rigidi standard. Il Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nipaaf) di Chieti, insieme al Nucleo carabinieri forestale di Villa Santa Maria, ha invece portato alla luce gravi irregolarità. Ad insospettire i militari dell’Arma sono stati acquisti di tonnellate di sostanze che ditte del settore biologico non avrebbero dovuto gestire.

Durante l’operazione, estesa a quattro aziende di diverse località del Medio Sangro, i militari hanno sequestrato circa 12mila chilogrammi di sostanze zuccherine e mangimi non certificati biologici, privi di documentazione giustificativa e di tracciabilità, oltre a 50mila chilogrammi di miele, etichettato come “bio” ma prodotto senza il rispetto della normativa dell’Unione Europea. Secondo quanto accertato, le sostanze non conformi erano destinate all’alimentazione delle api in alveari registrati come biologici, in violazione del Regolamento Ue che consente l’impiego di mangimi solo se certificati bio ed in circostanze eccezionali, come situazioni di carestia o di rischio per la sopravvivenza delle colonie.

Le indagini hanno evidenziato che gli zuccheri e i mangimi sequestrati erano utilizzati come alimentazione ausiliaria per le api, senza il rispetto del processo produttivo previsto dalla normativa, con il rischio di compromettere purezza e qualità del miele prodotto, che pertanto non poteva essere certificato e commercializzato come biologico (a livello sanitario è del tutto sicuro). Le aziende dovranno adesso declassarlo.

Nel corso dei controlli sono emerse anche gravi irregolarità igienico-sanitarie in alcuni locali destinati alla lavorazione del miele: i carabinieri forestali hanno pertanto proceduto al sequestro amministrativo di altri 300 chilogrammi di miele privo di tracciabilità, stoccato in contenitori non conformi e privo delle registrazioni obbligatorie di provenienza e destinazione; per una delle aziende coinvolte è scattata la sospensione immediata dell’attività produttiva. L’accusa è di ipotesi di frode nell’esercizio del commercio e di uso illecito di certificazioni biologiche. Tutto il materiale rinvenuto – miele, zuccheri e mangimi non conformi – è stato sottoposto a sequestro preventivo. E le indagini, coordinate dalla Procura di Lanciano, ora si estendono a tutti gli operatori della filiera.

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