Teateservizi, il piano è in bilico: salta il parere della commissione 

Assenti illustri e clima infuocato nella riunione che deve preparare l’approdo in consiglio comunale La segretaria Labbadia non si presenta, l’assessore alle Finanze Della Penna arriva a fine incontro

CHIETI. La lettera della Corte dei conti arrivata alla vigilia del consiglio comunale su Teateservizi getta il Comune nel caos. E a risentirne è innanzitutto la commissione consiliare Bilancio che ieri mattina si è riunita in vista del consiglio per l’approvazione del piano di risanamento della partecipata. Una commissione caratterizzata da assenze ed escandescenze. Il presidente Edoardo Raimondi annuncia persino le dimissioni dalla presidenza, non prima però di aver portato in consiglio il piano: mettere ulteriori ostacoli al già di per sé complicato iter, significherebbe mettere a rischio, come ha sottolineato il liquidatore di Teateservizi Luca Di Iorio, i posti di lavoro in scadenza a fine marzo, di conseguenza i servizi gestiti e in definitiva il Comune stesso. Raimondi lo sa bene e perciò annuncia le dimissioni, ma le posticipa a dopo la presentazione della delibera in consiglio. Seduta fissata per oggi, ma visto il risultato della commissione è certo che si andrà in seconda convocazione lunedì alle 18.
LE ASSENZE
In un clima di tutti contro tutti, a pesare in commissione sono soprattutto le assenze. In particolare quella della segretaria comunale Celestina Labbadia, titolare anche dell’organo di controllo di Teateservizi e della dirigenza del settore Finanze. I commissari attendevano da lei puntuali spiegazioni, soprattutto alla luce della pesante lettera della Corte dei conti che parla di “gravi criticità nella gestione finanziaria e amministrativa di Teateservizi£. Ma Labbadia non si presenta. Chiamata a ripetizione dal presidente Raimondi, riferisce di non poter partecipare. L’assessore alle Finanze Tiziana Della Penna si presenta invece solo alla fine. Il suo apporto però è pressoché nullo, perché spiega che prima di rispondere ai commissari ha bisogno di consultarsi con uffici e segretaria generale. L’unico presente, e disposto a rispondere a ogni domanda, è Di Iorio, che a più riprese assicura che il piano di risanamento può reggere e che dunque bisogna fare in fretta per approvarlo entro i tempi dettati dal tribunale, che scadono il 31 marzo.
I PARERI POSITIVI
Labbadia, prima della lettera della Corte dei conti, aveva già rilasciato un parere positivo alla delibera su Teateservizi. Usando una formula atipica, «parere non sfavorevole», Labbadia ha posto due condizioni: «Che la riscossione resti per intero in capo alla società in ogni sua fase ordinaria e coattiva» e «che vi sia un monitoraggio costante del gettito delle riscossioni». Sulla base del parere della segretaria, anche il collegio dei revisori ha rilasciato un parere altrettanto positivo.
LE DIMISSIONI
La commissione Bilancio si chiude invece senza un parere. I consiglieri non riescono a esprimersi sulla delibera perché nessuno del Comune arriva a rispondere a dubbi e preoccupazioni. Per il presidente Raimondi è «un fatto grave e non è la prima volta che accade». Tanto basta per annunciare le dimissioni dalla presidenza di commissione: «In una situazione di crisi rispetto alle scadenze e alle tempistiche dell’iter che interessa Teateservizi», spiega Raimondi, «alla luce della delibera della Corte dei conti, noi come commissari non abbiamo avuto la possibilità di sapere come stanno davvero le cose. Questa commissione è stata convocata proprio per cercare di avere contezza della situazione e il fatto che nessun rappresentante della parte tecnico-amministrativa del Comune, che è anche deputata al controllo, sia venuto a relazionare, è un fatto molto grave. Senza i necessari chiarimenti noi consiglieri non possiamo sapere che cosa andiamo di fatto a votare in aula».
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