Teateservizi, slitta il consiglio: «Il piano anti-crac va cambiato» 

Il sindaco: «Ritiriamo la delibera, modifiche inevitabili dopo il pronunciamento della Corte dei conti» L’obiettivo è votare il documento entro questa settimana: tempi stretti per sventare il fallimento

CHIETI. Il salvataggio di Teateservizi deve ancora attendere. La maggioranza del sindaco Diego Ferrara, dopo aver tentato invano nella commissione capigruppo convocata a sorpresa per ieri mattina di annullare il consiglio comunale sul piano di risanamento della partecipata, decide di ritirare la delibera salva-Teateservizi.
Nell’aula consiliare semivuota di ieri pomeriggio la maggioranza non si fa viva, c’è soltanto l’opposizione. Il sindaco si presenta da solo per annunciare il ritiro della delibera, alla luce della lettera della Corte dei conti arrivata come una doccia fredda alla vigilia. Si provvederà in tempi brevissimi, entro la settimana, a scrivere un’altra delibera e a riportarla in consiglio. I tempi, seppur strettissimi, ci sarebbero ancora.
Nella mattinata il presidente del consiglio Luigi Febo aveva provato ad annullare la seduta convocata, visto che aveva all’ordine del giorno c’era solo la delibera sulla Teateservizi che la giunta aveva ritirato. Febo ne ha fatto anche un discorso di gettoni di presenza, ma i consiglieri d’opposizione hanno annunciato che il gettone sarebbe stato devoluto al fondo di solidarietà del Comune “Chieti sostiene”.
Essendo un percorso quantomeno inusuale, sull’annullamento della seduta Febo aveva chiesto l’unanimità dei consiglieri. Che si sono rifiutati. Perciò il consiglio si è svolto lo stesso ieri pomeriggio e qualcuno della maggioranza è dovuto andare in aula e annunciare il ritiro della delibera. A metterci la faccia è stato il sindaco in persona. Che spiega il ritiro della delibera salva-Teateservizi come «un atto dovuto, alla luce della recente delibera della Corte dei conti che riguarda anche Teateservizi. Il pronunciamento è arrivato dopo l’adozione della delibera contenente il piano da parte del liquidatore, per questo con la giunta, vista l’importanza del momento e quanto espresso dai giudici e per garantire maggiore trasparenza e correttezza amministrativa, abbiamo ritenuto di ritirare l’atto in modo da riformularlo in linea con i rilievi contenuti nella delibera della Corte, che ci ha dato indicazioni utili per evitare il fallimento della società. Ci troviamo a uno snodo serio e delicatissimo, per la città e per le scelte legate al piano di riequilibrio economico e finanziario formulato per risanare i conti dell’ente. In questi ultimi giorni stiamo lavorando con responsabilità e premura all'aggiornamento della proposta di delibera sul futuro della nostra società in house, con l’auspicio che tutti i nostri sforzi possano portare a un epilogo diverso dal fallimento, in modo», conclude Ferrara, «da poter salvare i servizi e soprattutto i posti di lavoro».
I capigruppo di maggioranza fanno invece sapere che «per senso di responsabilità» non si presentano in aula, «questo soprattutto al fine di non gravare sulle casse dell’ente con i gettoni di presenza. La scelta di ritirare la delibera», concludono i consiglieri, «a vantaggio del tentativo di evitare il fallimento di Teateservizi, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe».
Sulla società pubblica che gestisce i servizi della riscossione dei tributi comunali, dei parcheggi a pagamento della città e del cimitero, pende la richiesta di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica di Chieti. Sul Piano di risanamento fonda il Piano di concordato che va depositato in tribunale entro il 31 marzo prossimo, previa certificazione di un soggetto terzo. Tutti passaggi per nulla scontati e non facili da portare a termine nei tempi.
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