Tombe trovate sotto il cantiere Stop ai lavori per le rotonde

26 Settembre 2017

ATESSA. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo blocca i lavori delle due rotonde e della bretella di collegamento lungo la Provinciale 119, in località Saletti. Durante i...

ATESSA. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo blocca i lavori delle due rotonde e della bretella di collegamento lungo la Provinciale 119, in località Saletti. Durante i lavori, infatti, sono state rinvenute alcune tombe con corredo funerario e, dai rilievi satellitari, la zona potrebbe essere ricca di altri reperti.
È così spiegato il mistero dell’interruzione dei lavori delle due rotonde e della relativa bretella. I tempi per eseguire gli interventi potrebbero adesso protrarsi poiché la Soprintendenza non avrebbe fondi sufficienti per eseguire scavi in tempi brevi, lavori che dovrebbero essere eseguiti dalla Provincia, anch’essa con una più che risaputa penuria di risorse economiche. La palla passerebbe in mano alla Regione che potrebbe utilizzare i fondi del ribasso d’asta del cantiere per finanziare gli scavi archeologici.
È stato il sindaco Giulio Borrelli, in via informale e formale, a chiedere spiegazioni dell’interruzione dei lavori al cantiere delle rotonde. «Nel 1977», ha scritto alcuni anni fa la studiosa atessana Adele Cicchitti, «il casuale ritrovamento di una eccezionale statuetta bronzea riscriveva la storia del territorio di Atessa. Gli scavi effettuati nel sito, in località Passo Porcari, presso la strada comunale di Montemarcone e non lontano dal tracciato del Tratturo Magno, hanno messo in luce i resti di un santuario ellenistico-romano del II/I secolo a.C., costituito da un temenos o recinto sacro, all’interno del quale era collocato un tempietto in antis senza podio e con cella dalle pareti intonacate. La statuetta è stata interpretata come Veiove, ovvero Giove Giovanile o Giove degli Inferi, munito di giavellotto o armato di fulmini ed avvolto con pelle di capra, oggetto di culto a Roma e presso gli etruschi e le popolazioni italiche».
All’epoca diversi furono manufatti rinvenuti, tra i quali una testa di cavallo, probabile ornamento di un fregio o di un frontone, un troncone di ara su cui è scolpita una testa di ariete, un frammento di catino decorato con serpente, una moneta e materiali in argilla rosa e vernice nera e anche una fornace. Il sindaco di Atessa è tornato alla carica per conoscere quali verifiche debbano essere compiute e se l’interesse della Sovrintendenza sia relativo solo al tratto di strada dove era cominciato lo scavo o a tutto il tratto interessato dall’opera. La risposta a questi quesiti ci sarà domani dopo l’incontro, a Chieti, tra l’assessore provinciale Antonio Tamburrino e la Sovrintendenza.
Matteo Del Nobile
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