Torace ricostruito a un paziente

9 Novembre 2011

Chieti, l'intervento realizzato dall'équipe del professor Mucilli

CHIETI. Un torace nuovo, ricostruito con materiali biocompatibili. L'intervento è stato eseguito dalla clinica chirurgica a orientamento toracico, équipe del professor Felice Mucilli, nell'ospedale Santissima Annunziata a Madonna della Piane, su un uomo di 55 anni, affetto da una grave forma di necrosi del tessuto osseo.

Negli ultimi 3 anni la squadra di esperti teatini ha trattato già 161 casi similari, mettendo a segno esperienza mirata sulla problematica.

In questo caso sono intervenuti sulla gabbia toracica del paziente, facendo ricorso a tecniche ricostruttive evolute e materiali protesici biocompatibili. Entra nel dettaglio dell'intervento proprio Mucilli. «Oggi abbiamo», dice il chirurgo toracico in forze a Chieti, «straordinarie possibilità di eseguire interventi demolitivi in pazienti con patologie estese della parete toracica e del polmone, grazie alle nuove tecniche ricostruttive, che prevedono l'utilizzo di materiali biocompatibili. Come nel caso di quest'ultimo paziente, al quale, dopo l'asportazione del manubrio sternale e parte della clavicola e di una costola, sono state impiantate protesi in titanio e biologiche, che hanno permesso di ristabilire l'integrità anatomica».

Questo intervento si inserisce in una già avviata casistica del centro teatino.

Ben 161 pazienti, infatti, sono stati trattati chirurgicamente da Mucilli negli ultimi tre anni.

I risultati, stando all'Azienda sanitaria di Chieti-Lanciano-Vasto, sono più che soddisfacenti.

Bassa mortalità, nonostante la complessità dei casi e degli interventi eseguiti, buona qualità di vita nel post operatorio, e bassa incidenza di complicanze, sono dati importanti che confortano i tecnici e spingono a proseguire su questa pratica chirurgica che significa speranza di vita per i pazienti affetti da una problematica che consuma le ossa, mandandole a necrosi, detta in termini tecnici, a morte in parole povere. Viva soddisfazione, dunque, viene espressa dall'Asl teatina per l'elevata specializzazione raggiunta dalla clinica chirurgica e lo fa attraverso le parole del direttore generale Francesco Zavattaro. «Esperienze come queste», osserva il manager, «confermano la validità del modello a rete scelto per le nostre strutture, ispirato a due principi fondamentali: concentrazione della casistica e complementarietà dell'offerta. Una logica che non ammette doppioni, perché non garantiscono qualità e in alcuni casi nemmeno sicurezza. Con convinzione, quindi, occorre rafforzare un'organizzazione che attribuisca a ciascuna struttura un ruolo preciso, diverso e con pari dignità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA