Area sangro vastese

Torri eoliche al Comitato Via i progetti di tre centrali

PIZZOFERRATO. Tre centrali eoliche saranno domani approvate al Comitato Via (Valutazione d’impatto ambientale) dell’Aquila: Pizzoferrato-Quadri, Cupello e San Giovanni Lipioni. Le associazioni...

PIZZOFERRATO. Tre centrali eoliche saranno domani approvate al Comitato Via (Valutazione d’impatto ambientale) dell’Aquila: Pizzoferrato-Quadri, Cupello e San Giovanni Lipioni. Le associazioni ambientalistiche sensibili all’impatto paesaggistico e faunistico delle torri (Lipu, Altura e i comitati locali), si oppongono con osservazioni agli impianti che in parte già popolano diversi rilievi del Medio e Alto Vastese e dei monti che coronano il bacino del Sangro.

In località La Montagnola-Colle Castiglione (tra Pizzoferrato e Quadri) la società Sier di Torriana (Rimini) ha programmato sei aerogeneratori alti 150 metri (comprensivi di torre e apertura della pala), che occuperanno una superficie “spazzata” di quasi 8 mila metri quadrati. In più sono previsti due-tre chilometri di strade di accesso con un nuovo elettrodotto. Lipu e Altura contestano le previsioni di ricaduta ambientale della Sier, ritenute “superficiali” per le popolazioni di avifauna e rapaci presenti in modo stanziale o migratorio sui Monti Frentani e Monti Pizzi, ricadenti nei confini dell’Iba 115, un sito d’importanza vitale per l’avifauna riconosciuto dalla Commissione europea e quindi da rispettare e tutelare.

Queste torri e quelle previste a Cupello e a San Giovanni Lipioni si aggiungerebbero alle 188 esistenti, creando un effetto cumulativo che le linee guida sull’eolico della Regione escludono. La Lipu fa notare gli effetti negativi delle pale di Castiglione, realizzate nel 2000 e prima che la Regione emanasse le linee guida, che le avrebbero vietate o ridimensionate. Senza considerare la pericolosità annunciata a San Giovanni Lipioni di una centrale eolica su Colle Vernone, giudicata dal piano del bacino del Trigno “località a pericolosità idrogeologica elevata”, quindi a rischio frana.

Gino Melchiorre

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