Il Pd: il centrodestra dimentica i problemi che vivono magistrati, avvocati e cittadini

«Tribunale, niente fondi»

Legnini e Tenaglia: dal governo un grave disimpegno

CHIETI. «Una risposta assolutamente insufficiente, il governo Berlusconi si lava le mani del problema lasciando il tribunale di Chieti al suo destino a questo punto il commissario per la ricostruzione Chiodi dica se fra le risorse di cui dispone ci sono fondi per il tribunale».

E' la risposta dei parlamentari abruzzesi del Pd Lanfranco Tenaglia e Giovanni Legnini alle parole del sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo sui lavori di sistemazione del tribunale di Chieti. Nell'interrogazione presentata a Camera e Senato i due esponenti del partito democratico avevano denunciato «condizioni di lavoro inaccettabili».

Un appello caduto nel vuoto.  «Quanto alle competenze e alle possibilità di intervento diretto del Ministero della Giustizia va rilevato», ha detto Caliendo in risposta alla interrogazione di Legnini e Tenaglia, «nel caso concreto, che le risorse disponibili per l'edilizia giudiziaria sono esaurite, non essendovi stato alcun rifinanziamento, negli ultimi anni, dei relativi fondi presso la Cassa Depositi e Prestiti e, pertanto, appare allo stato preclusa la possibilità di finanziare opere di edilizia giudiziaria in favore degli uffici giudiziari menzionati.

L'unica iniziativa, ad oggi, possibile è l'acquisizione in locazione, da parte del Comune, di nuove strutture dove dare adeguata sistemazione agli uffici giudiziari». Quindi «Risorse esaurite», a nulla è valso l'accorato appello di Tenaglia e Legnini sui «gravi disagi per i cittadini» a causa della parziale inagibilità, a seguito del sisma del 6 aprile, di una parte dell edificio del tribunale di Chieti. 

«Una dichiarazione di abbandono da parte del centrodestra nei confronti del tribunale di Chieti», sottolineano i duea parlamentari del Pd, «la situazione in cui sono costretti a operare magistrati, addetti alla cancelleria, avvocati e cittadini è assolutamente inaccettabile», spiegano Legnini e Tenaglia, «purtroppo le nostre preoccupazioni si sono rivelate fondate: a distanza di 15 mesi dal sisma, per recuperare il tribunale di Chieti non ci sono progetti, né risorse e neppure un idea cui attingere, una gravissima responsabilità del centrodestra e il presidente Chiodi non può continuare a fuggire da queste responsabilità».  «Finora», prosegue Legnini, «registriamo solo parole da parte della Provincia e del Comune e cosa gravissia che un tribunale con funzioni di capoluogo provinciale debba versare in questasituzione.

Si dimostra che tutta la partita della ricostruzione viene gestita nella confusione più totale. Il commissario per la ricostruzione, il governatore Gianni Chiodi deve occuparsi delle questioni più importanti e non si puo scoprire, malgrado le tante rassicurazioni, dopo 15 mesi che non ci sono più soldi. Meno male che abbiamo preso noi l'iniziativa altrimenti non avremmo nemmeno saputo di questa grave situazione.

Polemiche aa paarte noi siamo disposnibili a risolvere la questione e dare sostegno a qualsiasi inziativa che possa ridare fiducia aai magistrati, al personale, agli avvocati e ai cittadini che vivono una condizione drammatica che va risolta più presto da chi ha l'obblico e il potere di provvedere».