La macellazione di un maiale

CORONAVIRUS / FESTE BANDITE

Uccisione del maiale, vietati i banchetti 

I sindaci di Vasto e San Salvo lanciano l’appello dopo i contagi nel vicino Molise: «Rischi elevati, stop alla tradizione»

VASTO. Usi e tradizioni vanno rivisti tenendo conto del rischio Covid. A Pizzoli, la scorsa settimana, durante il rito della macellazione del maiale, sono rimaste contagiate 15 persone. Qualche giorno prima era accaduta la stessa cosa nel vicino Molise, a Sant'Elia a Pianisi. E ora scendono in campo i sindaci di Vasto e San Salvo, Francesco Menna e Tiziana Magnacca, lanciando un invito alla prudenza. «Mai come quest'anno occorre essere prudenti», dice Menna, «in questo periodo sono tante le famiglie che uccidono il maiale per le provviste invernali. Va ricordato che il maiale deve essere macellato dopo la visita veterinaria e in un mattatoio». Nel Vastese c'è il mattatoio di Gissi, che è il più grande della provincia. «Così come avvenuto durante le vacanze natalizie, sono vietati pranzi e riunioni», ricorda Menna. «Occorre la massima prudenza. Non si può rischiare il contagio per una tradizione a cui non vogliamo rinunciare».
Il rito dell’uccisione del maiale con relativa cena è infatti costato caro a 15 cittadini di Pizzoli, appartenenti a quattro nuclei familiari, che hanno trascorso le vacanze natalizie con l’infezione causata dal coronavirus. Si erano ritrovati, nonostante il divieto di assembramento, per ripetere come ogni anno la tradizionale. E la probabile presenza di un asintomatico, ha innescato il focolaio. Situazione esplosiva anche a Sant'Elia a Pianisi, in provincia di Campobasso, zona rossa dal 4 gennaio e fino al 15 gennaio. Anche in questo caso, il maxi contagio è partito da un banchetto per festeggiare l'uccisione del maiale. Il sindaco del piccolo paese del Fortore di 1600 abitanti, Biagio Faiella, parla di 106 persone positive di cui 17 fra ospiti e operatori della Rsa, e 3 deceduti. Il sindaco di San Salvo condivide la preoccupazione del collega di Vasto e invita i cittadini alla prudenza.
«La tradizione è bella e va rispettata», dice Magnacca, «ma non dobbiamo dimenticare di rispettare le regole che gli esperti ripetono ogni giorno: distanziamento sociale, no agli assembramenti e ai conviviali, indossiamo sempre la mascherina».
Il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci, invita ad evitare i conviviali in genere, quale che sia il motivo per cui vengono organizzati. «Il contagio è più rapido negli ambienti chiusi», dice Marinucci. «Anche chi risulta negativo ad un tampone dopo qualche giorno potrebbe essere asintomatico. Vanno evitati quindi i banchetti e i contatti in luoghi chiusi, soprattutto se ci sono persone anziane».

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