Un reperto della guerra al porto: è il proiettile di una mitragliatrice 

L’oggetto risale al secondo conflitto mondiale: sarà analizzato e smaltito dagli artificieri dell’Esercito È stato trovato da alcuni pescatori sulla banchina “mandracchio”: l’area è stata messa in sicurezza 

ORTONA. È stato ritrovato da alcuni pescatori al porto di Ortona, sulla banchina “mandracchio”, verso la zona nord. Si tratta di un proiettile da mitragliatrice area risalente alla Seconda guerra mondiale. Il ritrovamento del residuo bellico è avvenuto alcuni giorni fa e ha fatto scattare immediatamente le procedure di prevenzione da parte dell’Autorità di sistema portuale. Da mercoledì scorso è scattata la messa in sicurezza di una parte della banchina. In particolare è stato interdetto lo specchio d’acqua per un raggio di cinque metri dalla zona in cui è stato ritrovato il proiettile.
La prefettura sta coordinando le operazioni di smaltimento in sicurezza che dovranno però essere svolte, con molta probabilità, con l’aiuto militari dell’undicesimo reggimento Genio guastatori di Foggia. Non sono ancora chiare le tempistiche con cui avverrà la rimozione del proiettile, ma fino a quel momento l’area (evidenziata all’interno della planimetria nella foto) è interdetta all’ormeggio, alla navigazione e a qualsiasi altro uso del mare.
Fino a quando le operazioni di smaltimento non saranno completate, i titolari del posto di ormeggio nelle vicinanze dell’area interdetta saranno costretti a ormeggiare in altre aree appositamente individuate in accordo con la capitaneria di porto secondo la disponibilità del momento. L’ultima volta che a Ortona sono stati ritrovati reperti della Seconda guerra mondiale risale all’aprile scorso. In quel caso però fu sfiorata la tragedia: poiché durante alcune operazioni di pulizia a Punta Ferruccio, un mezzo meccanico con un trinciatutto aveva urtato accidentalmente un ordigno bellico della Seconda guerra mondiale, che è poi esploso.
Si trattava di un mortaio canadese da tre pollici, di cui poi sono state ritrovate alcune schegge, ma lo scoppio ha innescato un grande incendio che è divampato in pochissimi minuti. Le fiamme si erano poi propagate rapidamente, per via del vento forte, e avevano causato anche la deflagrazione di una seconda bomba, a poca distanza dal punto della prima esplosione. Miracolosamente nessuno era rimasto ferito. Nella stessa area, durante le operazioni di messa in sicurezza dei giorni successivi, gli artificieri dell’Esercito hanno trovato altre 15 bombe simili.
©RIPRODUZIONE RISERVATA