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Unità d'Italia, Chieti in festa: folla in piazza e al Marrucino
In mattinata le celebrazioni ufficiai e l'alzabandiera con la fanfara dei bersaglieri. In serata gran finale nel teatro gremito. Ecco come Chieti a festeggiato i 150 anni dell'unità d'Italia
CHIETI. Tricolori alle finestre e nelle vetrine dei negozi, una serie di celebrazioni impreziosite dall'evento finale organizzato dalla prefettura in un teatro Marrucino gremito all'inverosimile.
Festeggiamenti in onore del 150º anniversario dell'Unità d'Italia con l'alzabandiera in piazza Valignani e l'allegra fanfara dei bersaglieri. Sulle balconate hanno trovato posto molte scolaresche cittadine e una rappresentanza degli studenti degli istituti superiori di Chieti e provincia che hanno partecipato al concorso "1861: Nasce l'Italia," lanciato dal comitato per la valorizzazione della Repubblica istituito dalla prefettura.
I Piccoli Musici Marrucini diretti dal maestro Fabio D'Orazio hanno salutato l'affollata platea intonando un applauditissimo inno di Mameli. Dopodiché la parola è stata presa dal prefetto Vincenzo Greco. «L'unità del Paese non è mai stata in discussione ed è la nostra forza. Questa giornata», afferma Greco, «è un impegno di fedeltà ai valori riconosciuti dalla nostra costituzione».
Festeggiamenti in onore del 150º anniversario dell'Unità d'Italia con l'alzabandiera in piazza Valignani e l'allegra fanfara dei bersaglieri. Sulle balconate hanno trovato posto molte scolaresche cittadine e una rappresentanza degli studenti degli istituti superiori di Chieti e provincia che hanno partecipato al concorso "1861: Nasce l'Italia," lanciato dal comitato per la valorizzazione della Repubblica istituito dalla prefettura.
I Piccoli Musici Marrucini diretti dal maestro Fabio D'Orazio hanno salutato l'affollata platea intonando un applauditissimo inno di Mameli. Dopodiché la parola è stata presa dal prefetto Vincenzo Greco. «L'unità del Paese non è mai stata in discussione ed è la nostra forza. Questa giornata», afferma Greco, «è un impegno di fedeltà ai valori riconosciuti dalla nostra costituzione».
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