Università, il bilancio finisce sotto la lente dei senatori

CHIETI. Nessun applauso. Sarebbe questo un buon titolo per l'incontro di ieri, all'auditorium dell’università, tra rettore, dg e cento (solo?) dipendenti dell’amministrazione centrale. Crisi,...
CHIETI. Nessun applauso. Sarebbe questo un buon titolo per l'incontro di ieri, all'auditorium dell’università, tra rettore, dg e cento (solo?) dipendenti dell’amministrazione centrale. Crisi, inchieste, fughe di notizie e di atti, attacchi e tagli in busta paga, i temi clou a 24 ore dal più delicato dei senati accademici. Quello sul bilancio consuntivo. Ecco alcuni passaggi chiave, e quasi testuali, dell’incontro di ieri. Inizia il dg, Filippo Del Vecchio. Parla per 2 minuti e 20’’. Il tema è la fuga di notizie e documenti (le 33 attività svolte dalla sua segretaria). Ma lui l'ammonisce: «Se qualcuno delle organizzazioni ritiene utile far uscire queste informazioni espone l'ateneo al ridicolo». Poi però fa il nome di un’altra dipendente che «di incarichi ne ha una cinquantina», e annuncia: «Io sono pronto a mettere sul sito tutta la corrispondenza che scrivo. Non abbiamo niente da nascondere». La palla passa al rettore, Carmine Di Ilio (foto) che, per 20 minuti, parla di crisi, legge Gelmini, disposizioni del Miur, riduzioni dei corsi e fusione degli atenei abruzzesi. Ai docenti manda a dire: «Non partecipano attivamente al processo di cambiamento». E alla stampa: «All'inaugurazione dell'anno accademico ne ho parlato a lungo, ma alla stampa locale non gliene frega niente. Si è messo in evidenza per giorni il conflitto tra il personale e l'amministrazione per quanto riguarda l'Imu (sì, dice così anziché Ima, ndr) per vendere copie dei giornali. Se questo è il modo, noi manderemo tutto ai redattori e ai direttori di giornale, se è ciò che vogliono sapere». Ai presenti dà «un incoraggiamento», e dice: «Siamo nella stessa barca.Usciamo da vicende tremende: ispezioni Miur, Mef, inchieste dei giornali... questo modo di rappresentarci rischia di farci perdere studenti... attendiamo il responso delle visite ispettive, della gdf, Mef, corte dei conti, indagini della procura. Alla fine ci diranno se dobbiamo fare qualcosa che non abbiamo fatto bene».
Ritocca al dg parlare, ed è una doccia fredda per i “colletti bianchi”: «L'accordo firmato con i sindacati non è stato approvato dai revisori, ci hanno chiesto una serie di documenti che abbiamo appena mandato. Questo ci impedisce di distribuire il “conto terzi” 2013», e scarica prima sui revisori: «Se vogliono fare i cattivi, potrebbero dirci che certe cose non si possono più erogare», e poi «sull’ambiente esterno non favorevole perché abbiamo interrotto certi meccanismi». Poi si ripete: «Al di là della birichinata contro Marina Marino, sono pronto a pubblicare tutto. Siamo trasparenti». Tocca al rettore concludere: «Grazie per la vostra attenzione». Silenzio nella sala. Una dipendente chiede: «Perché solo ora i revisori stanno controllando?». Ma il dg le risponde: «Non ti so dire cosa sia successo in passato». Tutta colpa degli ex rettore e dg? Torniamo al presente: ad oggi e al bilancio che sta per andare in Senato. Ma c'è chi dice che l'incontro di ieri sia stato solo un tentativo per addolcire un boccone amaro.(l.c.)