all'ora di chiusura

Vasto, i banditi sparano durante la rapina in gioielleria

In cinque e armati assaltano il punto Sarni Oro nel centro commerciale Pianeta, poi fuggono a bordo di un’auto e due moto

VASTO. La malavita alza il tiro. Terrore all’ora di chiusura nel centro commerciale Leclerc di via Cardone. Quattro malviventi incappucciati e armati di pistola, sparando in aria per intimorire le commesse e i clienti ancora presenti, hanno rapinato la gioielleria Sarni Follie d’Oro. Il valore del bottino in oro e bigiotteria è un’incognita. Il titolare, Carmine Sarni, parla di circa 8-10mila euro: la gang avrebbe, infatti, arraffato soprattutto bigiotteria, ma l’inventario sarà fatto oggi.

Nella gioielleria, che si trova a pochi metri dall’ingresso principale del centro commerciale Pianeta, i banditi, alti giovani e robusti, sono entrati correndo e incuranti delle telecamere seminando il panico. L’irruzione è durata pochi minuti. Mentre uno dei malvivente teneva puntata l’arma contro le commesse, gli altri tre svuotavano teche e scaffali. Il personale, sotto la minaccia della pistola, non ha potuto fare nulla. Infilati i gioielli in diverse sacche i quattro sono scappati. Sul piazzale li aspettava un quinto uomo,il basista al volante di una Giulietta rossa con il motore acceso. Due malviventi sono saliti nell’auto. Altri due sono saliti in sella a due moto di grossa cilindrata. Pochi secondi dopo la banda era sparita.

«Ero uscita da poco. Sono stata avvisata della rapina dai dipendenti e sono tornata subito indietro per consegnare alle forze dell’ordine i filmati delle telecamere della videosorveglianza», dice la direttrice del supermercato Conad, Anna Boleto. Leclerc ha obiettivi sia all’esterno che all’interno della struttura. L'abbigliamento dei rapinatori -mimetiche e passamontagna- difficilmente consentirà l’identificazione. Il market è proprio di fronte alla gioielleria Sarni e qualche cliente ha assistito incredulo alla scena.

Gli agenti e il dirigente del commissariato, Alessandro Di Blasio, hanno ascoltato diversi testimoni mentre la polizia scientifica ha compiuto accurati rilievi. «Molti dettagli sono ancora da definire», dice il dirigente del commissariato. La tecnica dei malviventi è la stessa usata in altri punti vendita Sarni Oro. La banda ha agito con abilità e determinazione. Qualche testimone assicura che erano pronti a tutto. Impossibile decifrare l’accento. Hanno pronunciato poche parole e l’inflessione dialettale era meridionale ma è impossibile stabilire se fosse campana, pugliese o abruzzese.

Insieme ai colpi è esplosa ora furiosa la polemica sull’escalation di malavita in città. «Il sindaco Lapenna ha ancora il coraggio di dire che questa città è tranquilla?», protestano i residenti della zona, «dov’è finito il progetto “Mille occhi sulla città”? Quando riavremo adeguati organici delle forze dell’ordine?».

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