Vasto, minacce di morte in Consiglio: la Procura apre un fascicolo

La polizia chiede i verbali sulle accuse di D’Alessandro (indipendente) a Giangiacomo (Forza Italia). Spaccatura ormai insanabile nel centrodestra: anche ieri lite nella conferenza dei capigruppo

VASTO. Potrebbe avere uno strascico giudiziario l’ultimo consiglio comunale, assurto agli onori delle cronache cittadine non tanto per i provvedimenti approvati, seppur di rilevante interesse per Vasto, quanto per le minacce che sono volate in aula. Il dirigente del commissario di polizia, il vicequestore aggiunto Alessandro Di Blasio, ha chiesto al presidente dell’assemblea civica, Giuseppe Forte, il verbale della seduta, probabilmente su delega della Procura. Evidentemente la magistratura, tanto invocata dall’opposizione per altre vicende amministrative, vuole verificare se ci sono ipotesi di reato per le quali procedere penalmente. «Gli atti, non appena trascritti, verranno trasmessi al commissariato», conferma Forte, che nei giorni scorsi non ha esitato a censurare quanto accaduto, parlando di «imbarbarimento». Insomma, lo scontro fra due esponenti della minoranza consiliare, Davide D’Alessandro (indipendente) e Guido Giangiacomo (Forza Italia), andato in scena in aula, potrebbe avere ripercussioni giudiziarie, oltre a suscitare duri commenti politici.

La frase incriminata. «Morirai prima e se non la smetti per mano mia». L’ha pronunciata D’Alessandro d’impeto e dopo un botta e risposta con Giangiacomo, da tempo bersaglio degli stessi colleghi di minoranza. Lo stesso consigliere, all’indomani del consiglio, ha corretto il tiro. «La mia era solo una provocazione», si è affrettato a chiarire D’Alessandro, «pensare che io possa minacciare qualcuno di morte, magari aspettandolo sotto casa, è assurdo. Mi piacciono le provocazioni, farle e riceverle». Lo stesso consigliere ieri ha ironizzato. «Appena ho saputo che la Procura si è mossa ho pensato che fosse perché indovino sempre i nomi dei vincitori», ha commentato, riferendosi alle “promozioni” in Comune e all’avviso per il conferimento dell’incarico di comandante della polizia municipale.

La solidarietà di Forza Italia. Il coordinamento provinciale del partito parla di «minacce verbali», ed esprime solidarietà a Giangiacomo. «È intollerabile quanto si è dovuto registrare in un’aula che, invece di essere la sede naturale del confronto e del rispetto dei ruoli e delle altrui posizioni, è diventata teatro di un preoccupante imbarbarimento del livello della politica», si legge in una nota diffusa ieri, «di Guido Giangiacomo, di cui apprezziamo le doti umane e le capacità professionali, è noto il suo impegno amministrativo. Gli rinnoviamo la nostra stima e la nostra vicinanza nella certezza che quanto accaduto non minerà competenza e determinazione nel proseguire il suo impegno politico- amministrativo a servizio della città e del territorio».

La spaccatura insanabile nel centrodestra. Ormai le distanze sono incolmabili: da una parte cinque consiglieri di opposizione D’Alessandro, Massimo Desiati, Nicola Del Prete, Andrea Bischia, Etelwardo Sigismondi - e dall’altra il gruppo consiliare di Forza Italia, formato da Giangiacomo e Antonio Monteodorisio. Sono ai ferri corti e litigano su tutto, perfino sui nomi dei componenti delle commissioni. Si sono accapigliati anche ieri durante la conferenza dei capigruppo convocata nella sala del Gonfalone dal presidente del consiglio. E se il centrodestra è diviso, la maggioranza di centrosinistra gongola e spera di vincere le elezioni amministrative del 2016 facendo leva proprio sulla mancanza di coesione dell’altro schieramento.

Anna Bontempo

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