Vasto, rubato il flauto a Peter: «Era tutta la mia vita»

L'artista di strada tedesco molto conosciuto in Abruzzo lancia un appello disperato. Il furto commesso da tre persone che lo hanno seguito
CHIETI. Con la musica ha commosso l’Abruzzo. Con il suo appello ora lo indigna. Klaus Peter Diehl non ha più il flauto. Gli è stato rubato a Vasto. «Era la mia vita», ha scritto su una mail inviata ieri in redazione il flautista di Colonia. «Sono tristissimo. La scorsa notte ho dormito solo un’ora», aggiunge disperato il musicista tedesco che ha scelto la strada per essere libero, lasciandosi alle spalle un posto in una banca in Germania e anche la celebrità dei grandi concerti, perché «solo la musica può unire i popoli», come lui ama ripetere. L’Abruzzo lo ha subito accolto molto bene appena ha messo piede, quattro anni fa, nella nostra regione. La sua musica coinvolge e trasmette quella sensazione di libertà che Klaus Peter vive ogni giorno. Dalle prime apparizioni in piazza Martiri a Teramo, quindi a Chieti e Pescara, fino a Vasto dove, due giorni fa, il musicista è stato derubato del suo bene più prezioso: il flauto d’argento della prestigiosa marca Hamming, con il foro d’ ingresso del fiato in oro, realizzato a mano e ricordo degli anni in cui si è esibito persino per Sinead O’Connor.
«Erano tre stranieri, tre arabi», scrive nella mail il musicista tedesco, «mi hanno rubato la borsa per suonare in strada. Si venderanno il tablet, l’Mp3 e il flauto, e butteranno via le altre cose. Il flauto ha un valore di 5mila euro. Era la mia vita, il mio grande amico». I tre stranieri, racconta ancora Klaus Peter, lo hanno seguito in macchina, mentre ripartiva da Vasto, «mi hanno derubato mentre caricavo la bici dentro il camper. Vi prego di pubblicare il mio appello. Aiutatemi a ritrovare il flauto».
E’ impossibile non aiutare Klaus Peter: rilanciamo il suo appello e pubblichiamo il suo indirizzo di posta elettronica diefloete@googlemail.com. Chi sa qualcosa lo aiuti. (l.c.)