Vasto, si sposa per soldi con un marocchino sconosciuto e poi si pente

La donna aveva bisogno di cure e ha alla fine patteggiato per immigrazione clandestina. Il marito è stato arrestato e condannato a 4 anni e 5 mesi: sarebbe una pedina dell'organizzazione sui matrimoni fittizi

VASTO. Sposarsi per 2mila euro con un marocchino mai conosciuto, perché di quei soldi c'è bisogno per poter andare avanti. E credere poi di poter cancellare tutto e di tenersi il denro. Quel matrimonio organizzato era parso un'opportunità per una donna di Vasto che aveva bisogno di cure ed era in difficoltà economiche. Aveva detto sì a quel matrimonio fittizio celebrato a Casablanca. Poi, però, si è accorta che non avrebbe potuto chiedere il divorzio prima di tre anni dal marito marocchino e ha allora deciso di denunciare tutta la storia.

Dal suo racconto la polizia è riuscita a ricongiungere i tasselli dell'ennesima puntata sui matrimoni fittizi nel Vastese (c'è già stato un processo che ha portato a 12 condanne), a trovare il marito marocchino e ad arrestarlo per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. L'uomo, S.F., 45 anni, è stato condannato a 4 anni e 5 mesi. Secondo quanto ricostruito, l'uomo sarebbe una pedina dell'organizzazione sui matrimoni fittizi messa su insieme ad altri marocchini. Il motivo è di consentire ai novelli sposi cittadini marocchini di entrare in Italia con il nuovo permesso di soggiorno in Italia rilasciato per motivi familiari proprio perché uniti in matrimonio con donne italiane. Così era andata alla signora di Vasto che, dopo aver consentito al matrimonio per motivi di necessità era andata anche a Casablanca per mettere nero su bianco. Tornata in Italia, la donna si è pentita di quello che aveva fatto e ha denunciato la sua vicenda pur di rischiare di prendersi anche lei una condanna che alla fine ha patteggiato. Il marito invece è stato "braccato". Gli agenti del commissariato di Vasto hanno scoperto che era sposato con un'altra marocchina e lo hanno trovato in Italia con un'altra fidanzata. Ora è in carcere.

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