Voleva darle un bacio poi ha colpito

Tentato omicidio: l'uomo ha usato due forbici, la moglie ancora grave

LANCIANO. L'ha chiamata ripetutamente perché voleva da lei un bacio. Ma quando la moglie è rientrata in cucina dal balcone, le si è scagliato contro con due paia di forbici da taglio e cucito lunghe 20 centimetri. Uno, due, dieci, trenta fendenti. Solo un raptus, nessun movente nell'aggressione da parte di Antonio Bomba, 78 anni, alla moglie O.C., 72. Forse perché l'uomo non aveva mai voluto prendere quei farmaci che i medici gli avevano prescritto in passato per le turbe di cui aveva sofferto.

Una nuova storia di violenza tra le mura domestiche nel Frentano, dunque, e che ha come protagonisti gli anziani: episodi che continuano a ripetersi nella bella stagione e, soprattutto, in concomitanza con il gran caldo.

La salute dei due.
La donna è in prognosi riservata: i medici la tengono sotto osservazione vista l'età, ma non è in pericolo di vita. Se è ancora viva lo deve ai suoi riflessi sufficienti per reagire. Il marito, invece, ex imprenditore nel settore dei materassi con un negozio in piazza Garibaldi, è ricoverato nel reparto di psichiatra dell'ospedale di Lanciano con l'accusa di tentato omicidio.

La scusa del bacio.
I due martedì pomeriggio erano nella casa in viale Cappuccini, nel palazzo dove c'è la farmacia comunale, quasi pronti per uscire per la consueta passeggiata. La donna si è affacciata al balcone e il marito, dalla cucina, l'ha chiamata dicendole che voleva darle un bacio. Lei gli ha risposto che il bacio avrebbe potuto darglielo anche sul balcone. Ma lui, invece, ha risposto di no: bacio e abbraccio solo in cucina.

L'aggressione.
Quando la donna è rientrata in casa, lui, afferrate due paia di forbici, ha cominciato a colpirla su ogni parte del corpo: testa, torace, braccia. La moglie ha cercato di difendersi, di scappare e gridare aiuto. L'inquilina del piano di sopra ha sentito le sue grida ed è scesa: O.C. ha fatto appena in tempo ad aprire la porta, giusto uno spiraglio su quell'orrore tremendo prima che il marito, con violenza, la richiudesse e continuasse nella sua furia omicida. La vicina, quindi, di corsa è andata a chiamare la figlia che abita al piano di sotto, e solo grazie al suo tempestivo intervento sono riusciti a entrare nell'appartamento.

Occhiali e lampada rotti.
Agghiacciante la scena davanti agli occhi della figlia, e poi, subito dopo, dei carabinieri coordinati dal capitano Geremia Lugibello: sangue ovunque con chiazze grandi come pozzanghere, strisce lungo i muri, occhiali rotti, lampada del comodino in frantumi: quanto basta a descrivere gli attimi drammatici che la donna aveva vissuto tantando di difendersi. In un angolo di una stanza le forbici, due paia, di quelle da taglio e cucito da 20 centimetri l'una, insanguinate e, poco più in là, una pezza sporca forse utilizzata per ripulire le lame dalle tracce ematiche.

I soccorsi.
La donna stava inerme sul pavimento, una maschera di sangue sul volto che continuava a uscire dalle ferite inferte alla testa. Lui, cosparso del sangue della moglie, che tentava di spiegare che aveva preso le forbici perché voleva tagliare il filo del decoder. La donna, trasportata in ambulanza nell'ospedale Renzetti, è stata affidata alle cure dei sanitari: dopo un primo controllo, i medici hanno tranquillizzato i parenti sulle sue condizioni nonostante le lesioni estese a gran parte del corpo. Al momento non è stata sciolta la prognosi: i medici hanno preferito tenerla sotto osservazione.

L'arresto.
Bomba, invece, è stato arrestato per tentato omicidio: le lesioni provocate alla moglie non hanno lasciato dubbi agli investigatori sulle sue intenzioni.

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