Volontario della Caritas arrestato per estorsione a Chieti

É un detenuto affidato in prova all’associazione. Minaccia una coppia per avere la pensione. Ieri le manette dei carabinieri

CHIETI. Volontario della Caritas arrestato per estorsione. Sorpreso in flagranza dai carabinieri che gli infilano le manette davanti alla Casa famiglia Mater Populi Teatini di via Cesare De Lollis, mentre, verso le 14 di ieri, una coppia di coniugi residente a Chieti, lui 50 lei 40 anni, sta consegnando la seconda tranche di 1.200 euro, totale delle pensioni percepite dalla coppia. Domenico Di Nicola, è il nome dell’arrestato, detto Mimmo, 40 anni dell’Aquilano, è già detenuto nel carcere di Madonna del Freddo, per altri reati, ma viene affidato in prova alla Caritas diocesana di Chieti, alla luce di un programma di reinserimento sociale.

Dall’altra parte, la storia dei coniugi, originari del Salernitato, che da qualche anno vivono a Chieti. Lui è titolare di una pensione di invalidità, lei di una sociale. Anche se hanno una serie di problemi, anche fisici, si rivolgono alla Caritas per offrire contributo a chi ha più bisogno di loro. Nel corso delle attività dell’associazione, Di Nicola li avvicina e ottiene la loro fiducia di persone semplici. Ma la confidenza presto si trasforma in vessazione. Che si manifesta con la continua richiesta di soldi, con la scusa che i coniugi, presi da una serie di problemi, non sanno gestirli. E per assicurarseli Di Nicola pretende a garanzia anche il bankomat della coppia. La donna che, per altre vicende, era stata assistita dall’avvocato Manuela D’Arcangelo, (consigliera comunale del Movimento 5 Stelle) alla legale riferisce delle continue richieste di soldi di Di Nicola seguite da una serie di minacce. Nello scorso mese di gennaio parte una prima denuncia, poi ritirata perché i coniugi sono atterriti dalle minacce del detenuto.

Ma negli ultimi tre mesi la situazione diventa insostenibile perché alle due vittime non restano neanche i soldi per comprare le medicine. Impauritissimi con Di Nicola che si presenta fin sotto casa per avere i soldi, la coppia versa al detenuto 3.600 euro. Ma qualche giorno i due si rivolgono all’avvocato D’Arcangelo e con lei denunciano Di Nicola a un maresciallo della stazione dei carabinieri di via Arniense. Scatta la trappola: i militari lasciano che la coppia domenica scorsa versi ancora una volta la prima tranche della pensione: 600 euro, ma alla seconda, ieri, scattano le manette.