Wts, commessa a rischio

Guai giudiziari rallentano ordine della Exxon mobile

CHIETI. Indagini affidate alla magistratura ma non si esclude un chiarimento rapido, anche in sede giudiziaria, per la vicenda dei rifiuti alla Wts. All’indomani del sequestro di un’area di 18mila quadrati, all’interno della fabbrica dei serbatoi dello scalo, assume contorni più definiti l’inchiesta che ha prodotto due denunce per smaltimento abusivo di materiali speciali.

E’ lo stesso colonnello Franco Ceccarini, comandante del reparto operativo aeronavale di Pescara della guardia di finanza, a inquadrare il provvedimento cautelare di sequestro firmato in seguito alla ricognizione aerea che aveva individuato una vasta area aziendale utilizzata come stoccaggio di rifiuti provenienti prevalentemente da lavorazioni edili. Un primo rapporto sulla attività dei finanzieri è stato consegnato alla magistratura, e del caso si occuperà il sostituto procuratore Marika Ponziani. «Nei primi atti dell’indagine», afferma Ceccarini, «abbiamo riscontrato grande disponibilità a collaborare da parte degli amministratori Wts. Sono convinto che su questa strada si potrà giungere presto a una soluzione».

Che è l’auspicio espresso dall’amministratore delegato Wts, Luca Tosto, il quale ha già spiegato perché l’ampia superficie acquisita anni fa dall’azienda si trovi oggi nelle condizioni denunciate dalla Finanza. Sul sito si sta infatti realizzando una rampa d’accesso all’Asse attrezzato per facilitare le operazioni di trasporto straordinario che la Wts periodicamente deve affrontare per spostare i grossi serbatoi, prodotti nella fabbrica scalina, fino al porto di Ortona e quindi imbarcarli per i vari paesi del mondo. Un commercio fiorente quello della Wts, che ne ha fatto azienda leader nella produzione di pareti pesanti.

La Wts ha bisogno di realizzare la rampa entro febbraio per effettuare un trasporto eccezionale destinato alla Exxon mobile, negli Stati Uniti. Il sequestro del terreno rischia però di compromottere i tempi di conclusione dei lavori, quindi di non poter condurre in porto una commessa internazionale considerata strategica per gli equilibri di mercato e la competitività dell’azienda.

Ma non sono finite qui le grane giudiziari per la Wts. E’ stata depositata la perizia ingegneristica chiesta dalla procura per verificare il funzionamento di una piattaforma mobile che fu causa della morte, l’8 settembre scorso, del caporeparto Giovanni Natale, 43 anni, di San Giovanni Teatino. La perizia dovrà essere messa a confronto con la consulenza del medico legale. In questo caso, l’indagine è affidata al sostituto procuratore Rosangela Di Stefano. Nella vicenda risultano indagati l’amministratore Luca Tosto e il responsabile della sicurezza.