Comunicato Stampa: Alluce valgo, una nuova tecnica mini-invasiva migliora tempi di recupero e risultati estetici

16 Luglio 2025


Roma, 16 luglio 2025 – L’ alluce valgo è una delle patologie ortopediche più diffuse in età adulta, con una prevalenza stimata attorno al 23% nella popolazione generale. A essere maggiormente colpite sono le donne tra i 30 e i 60 anni , spesso costrette a convivere con dolore, difficoltà nel camminare e limitazioni nell’uso di calzature comuni.
La condizione, caratterizzata da una deviazione laterale dell’alluce e dalla comparsa della cosiddetta “cipolla”, può avere un forte impatto sulla qualità della vita , non solo sotto il profilo funzionale ma anche psicologico, per le implicazioni estetiche che comporta.


Dalla chirurgia tradizionale alle tecniche mini-invasive
Per lungo tempo, l’unica opzione risolutiva è stata la chirurgia tradizionale, un approccio efficace ma invasivo, spesso associato a lunghe convalescenze , dolore post-operatorio e cicatrici evidenti . Negli ultimi anni, però, l’evoluzione delle tecniche chirurgiche ha portato a soluzioni meno traumatiche , in grado di ridurre tempi di recupero e complicanze.
Tra queste, la tecnica MICA (Minimally Invasive Chevron Akin) si è affermata come una delle opzioni più promettenti. Si tratta di una procedura che prevede micro-incisioni di pochi millimetri attraverso le quali si esegue una correzione ossea dell’alluce, fissata con una vite in titanio biocompatibile . L’obiettivo è ripristinare l’asse del dito in modo stabile, evitando l’uso di fili metallici esterni e riducendo il rischio di recidive.


Come funziona l’intervento
L’operazione si svolge in day-surgery , con una durata media di 15-30 minuti . L’anestesia è solitamente locale, somministrata con tecnica ecoguidata a livello popliteo , permettendo al paziente di rimanere vigile e riducendo gli effetti collaterali delle anestesie generali o spinali.
Il recupero funzionale avviene in tempi contenuti:

Confronto con altri approcci
Rispetto a metodiche mini-invasive precedenti – come le tecniche WOS, BPS, SERI o PDO – la procedura MICA si distingue per una migliore stabilizzazione dell’osteotomia grazie alla vite in titanio interna, che evita complicazioni legate a dispositivi sporgenti o instabili. Inoltre, la correzione ossea risulta più precisa, con esiti funzionali ed estetici più prevedibili.


Approfondimenti
Diversi centri in Italia hanno adottato protocolli basati su questa tecnica, in particolare realtà specializzate in chirurgia del piede come Smarthallux , che utilizzano la MICA in abbinamento a protocolli personalizzati di anestesia loco-regionale e riabilitazione accelerata.

Conclusione
L’alluce valgo rappresenta ancora oggi una causa significativa di dolore e limitazione motoria, ma le nuove soluzioni chirurgiche mini-invasive offrono un’alternativa concreta, efficace e meno impattante rispetto al passato. La disponibilità di tecniche moderne come la MICA permette di intervenire in modo mirato , con risultati stabili e tempi di recupero più brevi, favorendo un ritorno più rapido alla quotidianità.

 

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