Comunicato Stampa: AUTO, MOTO E BICI STORICHE PER “200 STELVIO”, IL BICENTENARIO DEL VALICO PIÙ ALTO DELLE ALPI

Auto, moto e bici storiche hanno offerto un coinvolgente contributo alla grande festa per i 200 anni della Strada e del Passo Stelvio celebrata dal 4 al 6 luglio per ricordarne l’inaugurazione ufficiale avvenuta proprio il 6 luglio del 1825. Con i patrocini del Ministero dei Trasporti, della Rai e della FIVA, l’evento organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano con i suoi club locali “Valtellina Veteran Car” e “Veteran Car Team Bolzano” ha portato ai 2.760 metri del passo più alto delle Alpi quasi 130 auto, 20 moto (compresa quella dell’appassionato Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio) e altrettante bici: tutte rigorosamente storiche. “200 Stelvio” è stato anche il primo evento motoristico in Italia “carbon neutral”, ovvero con bilancio di emissioni di CO2 pari a zero grazie ad azioni combinate come l’uso di bio-benzina su tutti i veicoli storici a motore e operazioni certificate di riforestazione.
Il programma della manifestazione prevedeva attività su entrambi i versanti dello Stelvio sin da venerdì 4 luglio, con l’arrivo dei partecipanti a Bormio e a Glorenza per l’accoglienza e la presentazione dei mezzi al pubblico. La mattina di sabato 5 luglio è avvenuta la partenza dal centro storico di Bormio e dall’Hotel Bella Vista di Trafoi; i due cortei, quindi, hanno fatto capolino sul Passo dello Stelvio dopo aver percorso la strada chiusa al traffico per l’occasione.
Tra le auto, si segnala la partecipazione del dipartimento Audi Tradition di Ingolstadt con vetture degli anni ’10, ’20 e ’30 come la Audi C14 protagonista della corsa “Alpenfahrt” nel 1913, la mitica Auto Union Tipo C a 16 cilindri del 1935 (la “freccia d’argento” nei Grand Prix dell’epoca), o la Wanderer W25 “Stromlinie” del 1938. Direttamente dall’Inghilterra, invece, sono arrivate tre Frazer Nash TT Replica del 1932 (una delle quali vincitrice della corsa dello Stelvio di quell’anno) e una Super Sports del 1938, che si sono affiancate ad altre coeve “supercar” come la Bugatti 57, l’Alfa Romeo 1750 GS del 1930, la Mercedes-Benz SSK del 1930 e la Maserati 8CM del 1934. Al seguito della carovana anche la Fiat 1500 del 1966 della Rai, protagonista delle più entusiasmanti radiocronache ciclistiche, tornata a scalare lo Stelvio dopo tanti anni.
A proposito di due ruote a pedali, gli eroici ciclisti con bici da corsa degli anni ’50, ’60 e ’70 e abbigliamento perfettamente abbinato hanno fatto rivivere le gesta dei campionissimi che dal 1953 firmano le imprese sportive in occasione dei passaggi sullo Stelvio durante i Giri d’Italia.
Quella realizzata allo Stelvio è un’opera ingegneristica conosciuta e ammirata a livello internazionale: è la via più alta d’Europa ed è il passo più alto delle Alpi. I lavori vennero avviati nel 1820 seguendo il progetto dell’ingegner Carlo Donegani di Brescia, che si sviluppava sui versanti lombardo e tirolese. Da Bormio a Trafoi si contano in tutto 88 tornanti e 7 gallerie. Una bella impresa di ingegneria civile che ben presto iniziò a stuzzicare la fantasia dei primi ardimentosi automobilisti di fine ‘800. Risale al 1898, infatti, la prima “Alpenfahrt” da Trafoi a Cortina organizzata dall’Automobile Club Austriaco.La nuova via di comunicazione nasceva come strada militare e valico commerciale per collegare Austria e Italia e ben presto diede il via a scambi turistico-culturali per portare merci e persone sul passo più alto delle Alpi.
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