Da Lelouch a Delpero: in sala regna il film d’autore

Dominano i film francesi, sorprese dalla Mostra di Venezia, dall’Iran arriva “La bambina segreta”
PESCARA. È una settimana di cinema dedicata ai cinefili quella che si è aperta già da lunedì con due documentari musicali: Supersonic di Mat Whitecross sugli Oasis e Jung Kook: ìm still di Jun-Soo Park sull’idolo del pop giapponese. Ma chi ama il cinema americano non si faccia sfuggire soprattutto la commedia on the road Thelma di Josh Margolin con l’irresistibile novantenne June Squibb alle prese con un borseggiatore che l’energica signora non vuole lasciare impunito. E vediam le novità in sala.
FINALEMENT di Claude Lelouch con Kad Merad, Sandrine Bonnaire, Françoise Fabian, Elsa Zylberstein, Victor Meutelet, Clémentine Célarié. È il ritorno al cinema del creatore della commedia romantica in stile europeo, figlio mai amato della Nouvelle Vague ma corteggiato da intere generazioni di pubblico. Con uno stile volutamente erratico, libero da ogni convenzione anche narrativa Claude Lelouich segue le peregrinazioni in giro per la Francia di Lino, avvocato senza professione, mentitore per vocazione, forse assalito da una malattia mentale, che sembra un personaggio di Bunuel (ricorrenti i riferimenti a “ La via lattea”) e che si intesta due genitori ideali, ovvero Lino Ventura e Françoise Fabian, presenti con ampie citazioni dei film di Lelouch interpretati da entrambi. Uno dei più bei film della scorsa Mostra di Venezia.
STELLA È INNAMORATA di Sylvie Verheyde con Flavie Delangle, Marina Foïs, Benjamin Biolay. Anche qui la memoria corre a un film transitato qualche anno fa alla Mostra del cinema: “Stella” della stessa regista visto alle Giornate degli Autori. Qui la protagonista è cresciuta di qualche anno e affronta tutte le crisi dell'adolescenza tra Italia e Francia. Un regalo per gli occhi.
VERMIGLIO di Maura Delpero con Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi, Orietta Notari, Carlotta Gamba, Rachele Potrich, Anna Thaler, Sara Serraiocco. Premiato due settimane fa dalla giuria veneziana con il Leone d’argento, il secondo film della regista di “Maternal” è ambientato in un sperduta valle alpina al tempo della prima guerra mondiale. Un ritratto fatto di silenzi, suoni della natura, storie appena sussurrate e tenute segrete di una comunità che vive sospesa tra il frastuono della modernità e le voci del passato agreste. A volta sembra di ritrovare il miglior cinema di Ermanno Olmi ed è mirabile l’accordo tra attori professionisti e volti colti dalla strada come nella tradizione del realismo magico. Da scoprire.
LA MISURA DEL DUBBIO di e con Daniel Auteuil e con Sidse Babett Knudsen, Isabelle Candelier, Aurore Auteuil. Quinta regia per il mattatore del cinema francese che indossa i panni di un avvocato deluso in un legal thriller dall’importante sottotesto morale. Il protagonista ha giurato a se stesso di non difendere mai più un presunto colpevole dopo che ha salvato dal carcere un probabile assassino; ma tornerà sui suoi passi per usare ogni mezzo nell’intento di scagionare un uomo accusato di uxoricidio, convinto che si tratti di un caso di malagiustizia.
IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE di Patricia Font con Enric Auquer, Laia Costa, Luisa Gavasa, Ramon Agirre, Gael Aparicio. Un autentico “caso” nel più recente cinema spagnolo con un protagonista il cui nome vale la pena di annotarsi e un intreccio che affonda le radici in fatti veri. Nel lontano 1934 il maestro catalano Antoni Benaiges rivoluziona i metodi d’insegnamento quando finisce in una piccola scuola di Burgos in Castiglia. Finirà vittima della guerra civile del 1936 ed è nella sua storia che si imbatte, ai giorni nostri, Ariadna che, per esaudire un desiderio del nonno, decide di far esumare i resti di vittime della repressione franchista, sepolti in una fossa comune.
LA BAMBINA SEGRETA di Ali Asgari con Sadaf Asgari, Ghazal Shojaei, Amirreza Ranjbaran, Nahal Dashti. Il cinema realista di Kiarostami e Panahi ha echi potenti nel nuovo cinema iraniano e ritrova i suoi accenti migliori in questa storia di una ragazza che nasconde alla famiglia il bimbo nato da una relazione clandestina. Quando deve ospitare i suoi genitori a Teheran, cerca insieme alla sua migliore amica il modo migliore per “parcheggiare” il bambino e con lui vaga per la città in cerca di una soluzione. Il film esordisce in ricordo della prima vittima della repressione della polizia morale iraniana: Mahsa Amini, donna iraniana deceduta il 16 settembre 2022 in seguito all’arresto per la mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo. Con in patrocinio di Amnesty International.
In sala inoltre il cartoon “Ozi, la voce della foresta” di Tim Harper su una intraprendente scimmietta diventata influencer per salvare la foresta pluviale in cui è nata nonché “Inter. Due stelle sul cuore” di Carlo A. Sigon, celebrativo dello scudetto dell’Internazionale Football Club.