De Gregori: «Pescara è il luogo dei miei primi ricordi»

L’amore per le biblioteche e l’infanzia in via Cesare Battisti. Il Principe si raccontava dieci anni fa in un’intervista al Centro
PESCARA. «Qualche tempo fa sono tornato in via Battisti a vedere la casa dove abitavo da bambino. Mi è sembrato tutto così piccolo rispetto al ricordo che ne avevo. È stata una grande emozione». Iniziava così l’intervista rilasciata da Francesco De Gregori al Centro esattamente dieci anni fa, in occasione di uno dei tanti concerti tenuti a Pescara nell’arco della sua carriera. Il “Principe” spiegava a Giuliano Di Tanna che, per lui, «Pescara è il luogo dei primi ricordi». D'altronde De Gregori ha vissuto nel capoluogo adriatico fino all’età di 9 anni per seguire la professione del padre, che lavorava come bibliotecario alla Provincia. E nel 2013, insieme al fratello Luigi Grechi (autore della sua hit del 1993 “Il bandito e il campione”), Francesco aveva partecipato al convegno “In ricordo di Giorgio De Gregori (1913-2003)”, dedicato al padre e svoltosi proprio nel palazzo dei Marmi.
Un legame, quello tra il cantautore e Pescara, che passa necessariamente attraverso le biblioteche: «Io ne so parecchio. Mio padre da bambino mi portava con sé a Pescara, nel suo ufficio», ha raccontato l’artista tre mesi fa in un video per sostenere il Bibliopride, settimana dedicata alle biblioteche che quest’anno ha trovato nell’autore di Rimmel un testimonial d’eccezione. Ma Pescara, come detto, è stata spesso teatro delle sue esibizioni dal vivo. Impossibile elencarle tutte, ma le più significative meritano sicuramente una menzione, a cominciare dal live nello stadio Adriatico durante l’estate 1993 per il tour di “Canzoni d'amore”.
E poi le performances a ingresso gratuito del 1997 all’arena del mare e del 2005, ancora sulla spiaggia, sempre nel mese di agosto. Più di recente, allo Stadio del Mare vicino alla Nave di Cascella, Francesco ha partecipato anche al Festival dannunziano: era il 2021. «Quando penso a Pescara, penso a una città che mi appartiene e a cui io appartengo per il fatto di aver aperto gli occhi qui», svelava ancora De Gregori. «È un imprinting per me: piazza Salotto, il Corso, via Battisti, la Pineta. Pescara, quando ci ritorno, è un’emozione. Quando con la mia famiglia siamo andati a Roma, per me è stato difficile adattarmi».
