Il leggendario Folkstudio: Luigi “Grechi” De Gregori racconta il celebre locale 

L’artista romano, fratello di Francesco, stasera al Fictio Club di Chieti Il dialogo con Paolo Tocco, poi la musica dei cantautori abruzzesi

Era poco più di una cantina, nascosta nel cuore di Trastevere, a Roma. Eppure tra quelle umide mura al civico 58 di via Garibaldi, tra gli anni 60 e 90, hanno suonato tanti grandi della musica italiana, e non solo. Al mitico Folkstudio, nato come studio del pittore e musicista Harold Bradley e poi trasformato in “laboratorio internazionale di canto e di musica popolare”, sono passati nomi come Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Stefano Rosso, Luigi Grechi, Sergio Caputo, Grazia Di Michele, Rino Gaetano, Gianni Togni, Luca Barbarossa, l’abruzzesissimo Mimmo Locasciulli, tanto per citarne solo alcuni. Nel 1962, raccontano gli appassionati, ci tenne un concerto anche uno sconosciuto Robert Zimmerman, che poi sarebbe divenuto famosissimo con il nome di Bob Dylan, di passaggio nella capitale.
Quella leggendaria cantina fu autentica officina di talenti, luogo di incontro e di scambio intellettuale tra artisti, dove trovava casa la musica di ogni genere: dalle sonorità brasiliane, al folk, al blues, al jazz, per giungere al grande cantautorato italiano.
Ora quella incredibile storia arriva anche in Abruzzo, al Fictio Club di via Armellini, a Chieti: a raccontarla, questa sera alle 21, sarà uno dei protagonisti, Luigi “Grechi” De Gregori, che racconterà il Folkstudio, insieme ai cantautori abruzzesi. A dialogare con il musicista sarà il cantautore e giornalista Paolo Tocco, per una chiacchierata fatta di storie e aneddoti. «Ricordare cos’era il Folk Studio», spiega Tocco, «non è solo un atto di memoria storica, quanto anche di visioni sul tempo attuale, visto che anche dietro le produzioni più moderne si nascondono radici che arrivano proprio da quella “cantina”, che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi nomi della nostra canzone italiana. Oltre ai fratelli De Gregori, c’erano Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, Edoardo De Angelis, Renzo Zenobi, Stefano Rosso e davvero tantissimi altri».
Luigi “Grechi” De Gregori, fratello maggiore di Francesco, negli anni ’60 esordisce con il nome d’arte Ludwig come interprete del folk americano, per poi divenire cantautore partendo proprio dal leggendario Folkstudio. In Abruzzo, Grechi torna sia come ospite del Fictio Club dove aveva suonato nel 2015, sia verso le radici della sua infanzia. Suo padre, Giorgio De Gregori, infatti, è stato dirigente della Soprintendenza bibliografica per l’Abruzzo e il Molise e prese casa dal 1952 al 1959 proprio in via Cesare Battisti, a Pescara: qui i fratelli De Gregori, vissero un’infanzia tra le vie di una città che stava iniziando a medicare le ferite della grande guerra. Racconta ancora Tocco, citando proprio le parole di Francesco De Gregori, dal libro A passo d’uomo di Antonio Gnoli (Laterza Editore): (Pescara) «era una città preindustriale dedita al piccolo commercio. I palazzi sventrati si erano trasformati, col tempo, in confuse selve di erbacce e di arbusti. Accanto si vedevano i prati, cresciuti in modo disordinato, dove con qualche cautela, per via delle bombe inesplose, si andava a giocare. Mi piaceva camminare, percorrerla. A volte mio padre mi portava nel palazzo dove aveva la sede la biblioteca. Palazzo del governo era il nome; un bellissimo edificio razionalista costruito nella seconda metà degli anni Venti e prospiciente la zona del porto».
Al termine dell’incontro con Luigi De Gregori, spazio alla musica portata in scena dai cantautori abruzzesi. Interverranno: Pierpaolo Battista, Francesco Costantini & Il Ponte Della Pietra, Matteo Di Battista, Matteo Di Clemente, Andrea Di Giustino, Farabola, Enrico Lombardi, Marlò, Christian Mascetta, Luca Mongia, John Ron Carpenter, Alfredo Scogna, Adriano Tarullo e Tony Turco. Un saluto arriverà anche da Paolo Capodacqua.
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