Il sindaco di Pescara dà l’ok: «Cittadinanza onoraria a De Gregori? Volentieri»

Dopo la proposta avanzata dal Centro, arriva un convinto «sì» da Carlo Masci. Per l’assessore Carota è «buona l’idea di legare il nome della città a un influente cantautore»
PESCARA. «Raccolgo con estremo piacere la proposta lanciata dal quotidiano Il Centro di conferire la cittadinanza onoraria al cantautore Francesco De Gregori». A parlare è il sindaco di Pescara Carlo Masci, che dalla Svezia – dove in questi giorni si trova per motivi istituzionali – commenta con favore l'iniziativa lanciata dal nostro giornale, per legare la città a uno dei nomi più iconici della musica italiana. Proprio quando il Principe è ancora impegnato nel tour pensato per festeggiare i 50 anni di "Rimmel", dopo l'esibizione nel Palazzo dello Sport di Roma è stata lanciata questa proposta per dare ancor più valore al rapporto che c'è tra il cantautore e la città dannunziana, dove De Gregori ha vissuto fino all'età di 9 anni nel periodo in cui il papà lavorava come bibliotecario alla Provincia.
«Qualche tempo fa sono tornato in via Battisti a vedere la casa dove abitavo da bambino», aveva raccontato dieci anni fa De Gregori al Centro, in occasione di un'intervista realizzata a margine di uno dei suoi tanti concerti in riva all'Adriatico. «Una grande emozione, anche se mi è sembrato tutto più piccolo», aveva detto. E ancora: «Pescara è per me un luogo di ricordi e quando ci penso mi viene in mente una città che mi appartiene e a cui io appartengo, avendo aperto qui gli occhi. Piazza della Rinascita, il Corso, via Battisti, la Pineta. Nel momento in cui siamo andati a Roma, per me è stato difficile adattarmi».
Anche sulla scorta di queste parole, l'idea di conferirgli la cittadinanza onoraria appare tutt'altro che campata in aria, come confermano le parole del sindaco Masci: «Francesco De Gregori rappresenta un'icona della musica italiana», prosegue il primo cittadino, «sono certo che anche l'intero consiglio comunale di Pescara – che sarà chiamato a votare – sarà d'accordo con questa idea e la accoglierà positivamente, con grande slancio. Sarebbe un modo per celebrare ed esaltare come merita, e come mai è stato fatto fino ad oggi, il legame tra De Gregori e la nostra città, un legame che non coinvolge solo il cantautore ma tutta la famiglia De Gregori e che ha, quindi, un valore ancora maggiore perché riguarda gli affetti, le radici».
Poi conclude: «Pescara è aperta e ospitale con tutti e accogliere un cittadino così illustre, anzi accoglierlo di nuovo, sarà davvero un onore per l'amministrazione comunale e per tutti i cittadini». Tra le altre cose, oltre all'inevitabile legame nato in virtù di nove anni trascorsi tra le vie del centro cittadino e non solo, per De Gregori Pescara è spesso stata tappa di una delle date dei tanti tour organizzati nel corso di una carriera lunga e piena di successi.
Tra queste merita di certo una menzione il live nello Stadio Adriatico nell'estate del 1993 durante il tour "Canzoni d'Amore". E poi ancora quella del 1997 all'area del mare con ingresso gratuito, e ancora quella del 2005, sempre sulla spiaggia. Così come le diverse esibizioni all'interno del teatro D'Annunzio, tra cui quella del 2013 e l'altra del 2015. E chi lo sa se avremo modo di vederlo nuovamente esibirsi in città. Probabilmente non nel corso del tour pensato per celebrare ‘Rimmel’, che ha una serie di date programmate (molte delle quali già sold out, ndc) e che si concluderà il 14 febbraio al Fabrique di Milano, anche qui, neanche a dirlo, con biglietti già polverizzati. Ma forse più avanti, in estate, periodo in cui De Gregori ha spesso scelto di esibirsi da queste parti, che si trattasse di stadio, di teatri o sul mare.
«Perché no, potrebbe essere un'idea», dice a riguardo la vicesindaca e assessore alla Cultura, Maria Rita Carota, che sulla cittadinanza onoraria sposa la linea del primo cittadino. «Penso possa essere una buona idea quella di legare il nome di Pescara a un cantautore così influente come De Gregori» dice. «Bisognerebbe vedere anche cosa ne pensa lui, ma sul punto non ho particolari dubbi: tutte le volte che l'ho letto o l'ho sentito parlare di Pescara lo ha fatto sempre con parole positive e di apprezzamento».
Quindi aggiunge: «Personalmente appartengo a quella generazione che ha visto gli inizi di cantautori come De Gregori e non solo. Parliamo di anni in cui c'era anche una sana competizione tra i tanti nomi che hanno fatto grande la musica italiana, come il suo o quello di Lucio Battisti. Anni in cui al liceo cantavamo le sue canzoni, come "Buonanotte fiorellino" o "Generale". Parliamo di brani mai tramontati, che ancora oggi vengono cantati, non solo delle persone più grandi, ma anche dai giovani, a testimonianza di quanti quei testi fossero e sono ancora attuali. Posso ritenermi fortunata di aver vissuto quei momenti perché con il passare del tempo i vari nomi usciti fuori, a mio giudizio, non hanno saputo mantenere quel livello di prima. Oggi canto con fatica una canzone degli autori che vediamo emergere nel panorama musicale italiano».
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