La divina Patty Pravo sul palco di Tagliacozzo

Questa sera piazza Duca degli Abruzzi ospiterà, alle ore 21.30, il concerto Ho provato tutto, ultimo progetto in ordine di tempo dell’artista
TAGLIACOZZO. È quasi un gran finale quello in programma a Tagliacozzo come terzultimo evento della XLI edizione del Festival internazionale di Mezza Estate diretto da Jacopo Sipari e Luca Ciccimarra. Questa sera piazza Duca degli Abruzzi ospiterà, alle ore 21.30, il concerto Ho provato tutto, ultimo progetto in ordine di tempo della divina Patty Pravo.
La ragazza del Piper sta portando in giro per l’Italia il tour che prende il titolo dalla sua più recente canzone, scritta per lei da Francesco Bianconi, voce e penna dei Baustelle, e prodotta da Taketo Gohara. Ho provato tutto è la fotografia nitida ed esplicita delle esperienze più intense vissute da Patty Pravo, un’istantanea che tratteggia il suo percorso più intimo e personale, senza lasciare spazio ai sottintesi. Una vita vissuta all’insegna dell’esplorazione, senza barriere o tabù, tra esperienze che vanno dall’Lsd alle orge, dall’incontro con Jimi Hendrix all’autostop, fino alla consapevolezza che «un senso non c’è». Nei versi un senso di libertà assoluta, quell’energia ribelle che ha caratterizzato l’intera carriera di una delle regine della musica italiana, diva per antonomasia. «Francesco Bianconi ha fatto un ritratto perfetto della mia vita», ha rivelato Patty Pravo, «dei miei incontri, delle mie avventure e del mio pensiero. Mi sono davvero stupita quando ho letto il testo, mi sono ritrovata in ogni parola».
Un’artista, la Pravo, che con quasi sessant’anni di carriera ha saputo reinventarsi costantemente, esplorando generi musicali diversi e mantenendo intatta la sua cifra stilistica: una voce unica, potente e “aliena”, capace di stravolgere i canoni dell’interpretazione femminile in Italia. La sua personalità anticonformista e inafferrabile l’ha resa un’icona intramontabile. Nicoletta Strambelli – questo il suo vero nome – è diventata una delle icone più straordinarie e longeve della musica italiana. Nata a Venezia il 9 aprile 1948, è entrata fin dagli anni Sessanta nei cuori di un’intera generazione, grazie a un’immagine trasgressiva e alla voce profonda e sensuale.
Giocando con il suo fascino androgino, è stata simbolo di libertà e ribellione. Trasferitasi a Roma, la giovanissima Patty ha trovato nel mitico locale Piper il suo trampolino di lancio, facendosi notare per la presenza scenica magnetica: spigliata e ribelle, incarnava il cambiamento di quegli anni. Il suo debutto discografico nel 1966 è subito un successo, con il singolo Ragazzo triste, ma è con La bambola due anni dopo che raggiunge la fama mondiale, vendendo milioni di copie non solo in Italia, ma anche in Europa e Sud America. Gli anni Settanta e Ottanta sono un periodo di grande sperimentazione e maturazione artistica, durante il quale Patty esplora diverse sonorità, dalla musica d'autore al pop sofisticato e al rock, collaborando con autori prestigiosi come Lucio Battisti, Franco Battiato e Riccardo Cocciante.
Artista libera e all’avanguardia, Patty Pravo ha stravolto i canoni dell’interpretazione femminile in Italia con la sua voce potente e “aliena”, un timbro unico e inimitabile. La sua personalità inafferrabile, anticonformista e sfrontata l’ha resa un’icona, un modello per intere generazioni di artisti e di fan. Tra i brani in scaletta Patty regalerà al pubblico anche una selezione dei suoi successi più amati: La bambola, Pensiero stupendo, Pazza idea, E dimmi che non vuoi morire, scritta per lei da Vasco Rossi e musicata da Gaetano Curreri. Ma interpreterà anche canzoni di altri artisti, come Il mio canto libero di Lucio Battisti e Un senso, ancora di Vasco Rossi. Sul palco con lei un sestetto composto da due chitarristi che si alterneranno tra elettrica, acustica, e mandolino, basso, batteria e il tastierista, che farà anche da conductor, creando quel tappeto sonoro sul quale si eleverà la voce della divina.
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