La Neometafisica di De Chirico al Museo Paparella Treccia  

Esposte fino al 25 settembre le opere dipinte dal “pictor optimus” tra il 1968 e il ’77

PESCARA. La Fondazione Museo Raffaele Paparella Treccia e Margherita Devlet celebra il venticinquennale della sua istituzione con un'antologica dedicata al “pictor optimus”, il pittore delle piazze misteriose, Giorgio De Chirico. Da oggi al 25 settembre nelle sale della storica villa sede della Fondazione in viale Regina Margherita, la mostra “Giorgio de Chirico. La memoria e l’enigma. L’ultima stagione della metafisica” è aperta tutti i giorni con orario 9.30-12.30, 16.30 -20, il lunedì su appuntamento.
“De Chirico, la memoria e l’enigma” ricomprende ventisei opere del maestro nato in Grecia (Volo 1988 - Roma 1978) fondatore della corrente metafisica nell'arte pittorica. L'esposizione pescarese si focalizza sulla Neometafisica, periodo successivo a quello Barocco; le opere datano dal 1968 al 1977.
L'organizzazione della mostra si vale della collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma presieduta da Paolo Picozza custode dell’opera dell’artista, e della curatela della professoressa Elena Pontiggia, docente di storia dell’arte all’Accademia di Brera e al Politecnico di Milan; manifestazione patrocinata dalle amministrazioni comunale e regionale e sostenuta da Fondazione Banco di Napoli. Come evidenzia Picozza, l'antologica rappresenta un piccolo ma ulteriore e significativo avanzamento nell’ambizioso compito che la Fondazione de Chirico si prefigge e da tempo persegue: quello di provare a illuminare tutti i periodi, approfondendo le numerose stagioni della pittura del Maestro, più o meno comprese dalla critica, appunto la Neometafisica.
«Singolare e straordinaria è la poetica dechirichiana, che sembra conoscere il segreto del rinnovarsi perennemente, restando pur sempre se stessa», sottolinea il presidente della fondazione di Roma da cui provengono le opere esposte. «Oggi», aggiunge Paolo Picozza, «la cura attenta di Elena Pontiggia nei confronti dei dipinti e dei disegni di Giorgio de Chirico segna un’altra tappa di studio e illumina aspetti salienti dell'ultimo periodo del Maestro che vediamo procedere, nonostante l’età avanzata, con passo sicuro, spedito e divertito. La studiosa qui individua aspetti estremamente suggestivi, che da de Chirico portano al mondo esterno, a quel contesto culturale e politico oltre che artistico, che de Chirico assorbe con ogni fibra del suo essere e che, a sua volta, con personalità tanto fuori dal comune influenza, segna profondamente, mi riferisco all’idea del gioco, alle contaminazioni Pop, all’atmosfera del boom economico».
«Con questa mostra si è cercato il coinvolgimento, oltre che degli appassionati, anche e soprattutto dei giovani che attraverso l’opera di De Chirico potranno entrare in contatto con una delle maggiori espressioni artistiche del Novecento internazionale», sottolinea Augusto Di Luzio, presidente della Fondazione Paparella Treccia-Devlet. Per il sindaco Carlo Masci, che ha ospitato la presentazione dell'evento in Comune, «Uno degli eventi caratterizzanti della nuova stagione culturale di Pescara nella rinascita alla normalità».
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