Ciro Manente ritratto durante un incredibile "pisolino" con un lupo

IL LIBRO

La nostra vita con i lupi: l’avventura sulla Laga di uomini e predatori 

Tassi firma la prefazione del volume di Manente e Consalvo e sarà con gli autori domani a Teramo per la presentazione

Insieme all’orso il lupo è l’animale identitario per l’Abruzzo. Un predatore utile all’equilibrio dell’ecosistema, eppure costantemente minacciato dall’uomo attraverso il bracconaggio e la distruzione dell’habitat. Inoltre, sebbene animali protetti dalla legge (la 357 del 1997), secondo i dati del Wwf ogni anno in Italia sono circa 300 i lupi che muoiono a causa dell’uomo, tra bracconaggio, bocconi avvelenati, fucilate. Su una popolazione stimata in 1580 esemplari solo il sei per cento muore per cause naturali. Di fronte poi al rischio degli abbattimenti legali (autorizzati da una circolare del Viminale di un mese fa), frutto del clima di ignoranza e odio verso il predatore, appare vieppiù necessario un libro come “La nostra vita con i lupi” di Anna Consalvo, romana cresciuta sulle Dolomiti, e del teramano Ciro Manente, coppia di appassionati della montagna unita anche nella vita.

Ciro Manente e Anna Consalvo

I due abitano a Merano, ma spesso tornano nel Teramano, sui Monti della Laga, a seguire i lupi. Il volume, pubblicato dalla casa editrice teramana Ricerche&Redazioni, verrà presentato domani a Teramo nella sala polifunzionale “Cristina da Pizzano” (via Comi 11). L’incontro (ore 18) con i due autori sarà condotto dalla sociologa Giovanna Frastalli. Ospite della serata con una lectio magistralis sui grandi predatori il naturalista Franco Tassi, direttore emerito del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio Molise, che ha diretto dal 1969 al 2002.

Franco Tassi in una storica foto con un cucciolo di lupo
Autorità nel campo della protezione della natura, Tassi ha scritto la prefazione al libro di Consalvo e Manente. “La nostra vita con i lupi” prosegue il discorso avviato nel libro d’esordio di Anna Consalvo e Ciro Manente “Sulle tracce dei lupi”, pubblicato nel 2018 sempre da Ricerche&Redazioni. In questo nuovo lavoro gli autori raccontano il loro grande amore verso i lupi, svelando le avventure e i risultati ottenuti tra i monti d’Abruzzo e non solo. Una passione iniziata per entrambi da bambini e continuata in età adulta. Oggi Consalvo e Manente monitorano stabilmente diversi branchi di lupi sui Monti della Laga e svolgono una fondamentale opera di informazione, anche in collaborazione con istituzioni di ricerca come l’Eurac Research Institute di Bolzano. Recentemente sono stati ospitati dal Parco nazionale della Selva Boema, nella Repubblica Ceca, invitati dal responsabile della gestione dei lupi della riserva naturale. Lì hanno tenuto un ciclo di conferenze sulla possibile pacifica convivenza del lupo con le popolazioni locali, in particolare allevatori e agricoltori, ora che il predatore ha iniziato a ricolonizzare quei territori.

La copertina del libro "La nostra vita con i lupi"
Nei 14 capitoli e 166 pagine di “La nostra vita con i lupi” (in copertina la bella illustrazione di Fabrizio Lucchese) Anna Consalvo e Ciro Manente narrano animali e umani, giochi d’infanzia, racconti di anziani, mestieri antichi, la vita della gente di montagna, pastori, cani e greggi, la bellezza lancinante della natura del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Nei boschi della Laga ecco gli incontri magici con le bellissime lupe Beatrice, Anna, Eco, con l’elegante Rodolfo e lo scanzonato Romolo, con branchi che trotterellano tranquilli. Godibile come una favola e appassionante come un romanzo d’avventura, “La nostra vita con i lupi” si legge in una serata.
Così scrive Franco Tassi nella prefazione: «Questa è la storia di una donna che scopre la Natura con la N maiuscola, attratta da uno dei suoi più autentici protagonisti, il Lupo. È l’avventura di Anna, una giovane appassionata, e del suo compagno Ciro, che le ha trasmesso lo struggente desiderio di esplorare un nuovo mondo, e la viva curiosità di conoscere da vicino un animale di cui molto si parla, ma ben poco si sa… Rapiti entrambi dal fascino del grande predatore, e uniti nella ricerca, nell’appostamento, nell’attesa di qualcosa capace di donare la più profonda emozione. Segni di presenza, tracce, poi ululati: e finalmente, l’avvistamento… Un percorso di iniziazione che li introdurrà, con la mente e con il cuore, nel regno della natura più vera, segreta e inviolata. Riservata esclusivamente ai suoi più incantati ammiratori».
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