Le bizzarre visioni di D’Aroma a Chieti 

Si inaugura oggi alla Galleria Trifoglio una mostra del pittore pescarese con opere già esposte a Houston e New York

CHIETI. Come costretti a un esodo di massa. In processione. Una moltitudine immaginaria, mirabolante, distorta, grottesca, assurda. In cammino senza speranza, fuori da ogni coordinata spazio-tempo sulla tela nuda e piatta. Con la prima mostra personale dedicata a Fabio D’Aroma la galleria Trifoglio Arte della famiglia Conti a Chieti fa un balzo nel “nuovo e diverso” dell’arte contemporanea. L’inaugurazione è in programma oggi alle 17.30 nei nuovi spazi espositivi in corso Marrucino (info 0871 330344).
Un allestimento di sicuro impatto anche in considerazione delle ragguardevoli dimensioni dei quadri esposti. In anteprima una tela di oltre tre metri e mezzo, “Line breeding”, un progetto particolarmente caro all’artista, finalmente giunto all'ultimo segmento del fregio monumentale previsto. Che conterrà circa trecento figure. Il primo segmento della Processione è stato esibito allo Station Museum of contemporary Art diHouston e il secondo presso la Jonathan Levine Gallery di New York.
D’Aroma, pittore visionario ed eccellente disegnatore, è nato nel 1973 a Pescara, ha coltivato il suo talento ammirando l’arte del Caravaggio ed è cresciuto artisticamente fondendo l’esperienza europea con quella d’oltreoceano. Roma e poi New York, Chicago, Miami, Houston. Tra le sue influenze vi sono anche gli studi di fisiognomica di Leonardo, i pittori berlinesi del dopoguerra, Paula Rego e Philippe Petit. I suoi soggetti principali sono figurazioni esagerate, bizzarre, grottesche, anacronistiche, provocatorie, erranti. Una grande diaspora che trova illusorio approdo sulla tela bianca e priva di profondità.
Su uno sfondo annullato D’Aroma ricicla e contamina. Simboli e simulacri, sacro e profano, tecnica e tecnologie. Sovvertimento, provocazione, distorsione. E innovazione, rifondazione. Un’avventura che mai perde la sintonia con l’osservatore, la ricerca di complicità. «Davanti alle opere di Fabio D'Aroma si provano molte sensazioni differenti: smarrimento, coinvolgimento, meraviglia, curiosità ed ancora tante altre. La sua infinita processione pittorica è un progetto artistico di grande ambizione che coinvolge e seduce chiunque vi si trovi davanti», spiega il critico d’arte Mariapaola Lupo, teatina, che introdurrà la mostra nella sala convegni Bellavista, al primo piano di Corso Marrucino 76. Di fronte agli oli su tela di D’Aroma il critico teatino parla di «cammino di anime dall’incedere grave e solenne». La deliberata stranezza dei soggetti di D’Aroma racconta di un rovesciamento dei canoni della figurazione tradizionale, esagerazione delle forme e annullamento dello sfondo. Un’operazione rischiosa che l’artista è ben disposto ad affrontare, ha scritto la critica. Laureato all'Accademia di Belle Arti di Roma, l’artista pescarese si è presto trasferito in America dove ha svolto la maggior parte del suo lavoro. D'Aroma ha fatto personali a Chicago e New York, partecipato a numerose collettive in Florida, Texas e in Francia. Nel 2001 è stato scelto come "Artista emergente" dalla Regione Abruzzo per la mostra “Pitture a confronto” a Roma. Nel 2008 D'Aroma ha avuto il Gran premio dall’International Artist Magazine. Ecco come lo stesso D’Aroma racconta la “Line breeding”: «Con il tempo si osserva un aumento di determinate anomalie possibili come conseguenza di un patrimonio genetico troppo ristretto. Mentre è più comune tra gli animali, lo stesso tipo di manipolazione può accadere negli umani, più comunemente tra i reali nei secoli passati. Il più famoso esempio era Carlo II di Spagna i cui genitori erano in realtà zio e nipote. In modo simile, piccoli cambiamenti del comportamento umano possono alla lunga portare a cambiamenti enormi e spesso a grandi danni del tessuto sociale».
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