Le declinazioni del queer in mostra a ‘Yag/Garage’

La galleria di via Caravaggio propone un attualissimo viaggio in un’arte che torna a rivestire la funzione di atto politico. Gascoyne, Gahlib, Baraitser e Newton nella collettiva che apre oggi
PESCARA. Il tratteggio e le forme impresse da Freya Gascoyne e il bianco e nero degli scatti di Asafe Gahlib, le opere grafiche di Soul Baraitser e le installazioni di Andia Coral Newton: nel segno di una grande pluralità di voci inizia oggi (vernissage alle 18) e prosegue fino al 28 giugno nelle sale della galleria Yag/Garage (via Caravaggio, 125) la collettiva Distese / Queerness senza confini, un viaggio nell’arte che riscopre la sua forma di atto politico: così l’hanno intesa e così le hanno dato forma i suoi curatori, Finn Brown e Lorenzo Xiques Lopez. Al centro, le declinazioni possibili dell’arte queer, dilemma contemporaneo e oggi centrale nella critica d’arte, che diventa, nelle parole di Lorenzo Xiques Lopez, «occasione emblematica per indagare le istanze che la queerness, intesa nella sua dimensione politica, riesce oggi a restituire in quella estetica e concettuale».
Non solo identità di genere e orientamento sessuale, ma anche e soprattutto istanze che «come un pensiero fluido e immateriale, quello decoloniale transfemminista e intersezionale, attraversano i generi, le culture e le nazioni», prosegue Lopez. Una sfida che la mostra racconta tra linguaggi visivi, performativi, installativi e testuali, tante flessioni di un’identità che anche nei linguaggi dell’arte rompe gli schemi imposti da norme, categorie e stereotipi. Così il movimento dei dipinti di Freya Gascoyne «celebra la vitalità dei corpi queer», come spiega la nota dell’esposizione, mentre Soul Baraitser scava nei territori «del sogno e dell’inconscio», con opere grafiche dense di tensione emotiva.
Ma la mostra prosegue con l’indagine di Dario Biancullo sull’autodeterminazione e l’identità locale filtrata dalla lente della cultura neomelodica napoletana, il concetto di “passing” esaminato da Kobramulata, le narrazioni sospese nel tempo di Matteo Domenichetti e i contributi di Sara Leghissa e Taquitojocoque tra testo, performance e attivismo. «Curare questa esposizione», spiega Brown, «è stata un’opportunità per dare voce e spazio alla queerness in tutte le sue forme, in un momento storico particolarmente complesso per la nostra comunità. I lavori presentati sono aperti, generosi, in continua espansione, proprio come la queerness stessa». La mostra è aperta su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: info@yag-garage.it / www.yag- garage.com oppure al numero 3473567678.
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