Pescara

Melozzi e le polemiche: «La cultura costa»

25 Luglio 2025

Il direttore non esclude un biglietto simbolico per la Notte dei Serpenti: «E vanno tutelati i disabili»

​​​​PESCARA. La Notte dei Serpenti, l’evento ideato da Enrico Melozzi per celebrare la musica e le tradizioni dell’Abruzzo che si è svolto allo Stadio del Mare di Pescara domenica scorsa, ha trascinato con sé diverse polemiche. Se da una parte il concerto è stato amato, apprezzato e ascoltato, dall’altra in tanti hanno criticato l’organizzazione e la riuscita dell’evento. Alcuni hanno lamentato il fatto di non aver potuto vedere o sentire il concerto e tutti si domandano come mai non ci fossero maxi schermi o casse per il suono adatti a seguire l’evento anche distanti dal palco. Non è tardata la risposta del direttore in persona che, tramite il suo profilo Facebook, ha spiegato «all’abruzzese medio che vuole il semplice maxi schermo», come scrive all’inizio del post, «che organizzare un evento di certe dimensioni non è come organizzare una pizzata in spiaggia» e che «non basta comprare un maxi schermo».

Già mercoledì e sempre tramite i suoi profili social, Melozzi si era sentito costretto a dover chiarire la sua posizione riguardo l’organizzazione: «Tutto ciò che riguarda logistica, sicurezza, accessi, percorsi, transennamenti, uscite di emergenza, barriere antiterrorismo, steward, presidi medici, ecc. non dipende da me. Viene deciso da un tavolo tecnico composto da questura, prefettura, vigili del fuoco, protezione civile, 118 e Comune. Io non ho alcun potere decisionale su questi aspetti. Io posso solo pagare. Ma se qualcosa va storto, io firmo. E rispondo penalmente». Melozzi si è sentito umiliato «per le persone in sedia a rotelle rimaste fuori. La sicurezza senza umanità è un fallimento». E se mercoledì il direttore artistico proponeva l’idea «di un biglietto simbolico, per garantire ingressi a chi acquista e avere maggior controllo sul numero massimo di partecipanti o spazi nuovi (come lo Stadio), meno suggestivi ma più gestibili», rivolto principalmente contro la burocrazia che circonda l’organizzazione, nel post di ieri ha accusato chi critica e poi «arriva all’ultimo momento e vuole vedere e sentire bene». Alla fine Melozzi ha definitivamente chiuso la polemica scrivendo che «la cultura costa. L’organizzazione costa. La professionalità costa. Se non lo sapete, va bene. Ma almeno abbiate l’umiltà di ascoltare prima di sentenziare».