La vetta del Monte Rognone (2.089 metri), meta dell'itinerario

L'ITINERARIO

Nella terra di mezzo del Monte Rognone 

Il sentiero dell’escursione si addentra in boschi di pini e faggi

Il gruppo montuoso del Monte Genzana è una “terra di mezzo” tra Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise a ovest e Parco nazionale della Majella ad est e costituisce il Parco regionale del Monte Genzana e Alto Gizio. Gli itinerari escursionistici sono innumerevoli e si snodano tra vallate, rifugi, acqua e stupendi panorami.
Del piccolo massiccio ce ne andiamo a conoscere il Monte Rognone (2.089 m), sua propaggine Nord e lo affrontiamo partendo da Introdacqua (Aq, 10 minuti in auto da Sulmona) a 680 metri di altitudine sul sentiero numero 2 che passa accanto alla graziosa chiesa di Sant’Antonio. Da qui si sviluppa un lunghissimo vallone (di Sant’Antonio) che, data la sua posizione protetta ed esposizione a nord, risulta innevato anche quando tutt’attorno la neve scompare. L’itinerario, infatti, è frequentato da scialpinisti che giunti in cima possono ridiscendere per circa 8 km con un notevolissimo dislivello (più di 1000 m). La prima parte del tracciato è solcata da una carrareccia, ma il sentiero escursionistico la taglia spesso addentrandosi in boschetti di pini (pineta Licotte) e faggi. Il vallone è stretto e suggestivo specie per i panorami che si aprono a nord sulla Piana di Sulmona e il Monte Amaro della Majella che comincia a fare capolino.
Dopo circa 2 ore si giunge su una radura che con la neve è fantastica e sulla destra incontriamo il primo rifugio, La Defenza, 1.430 m. Salendo ancora si raggiunge un secondo pianoro attraverso il vallone del “Cavallo morto” e sulla sinistra si segue un’evidente pista che ci porta a raggiungere il secondo rifugio a 1.640 m: Rifugio Risvolta. Le vedute sono stupende e ci godiamo lo spettacolo su Sulmona, il Morrone, la Majella e cominciamo ad intravvedere la meta che si staglia imperiosa su di noi e pare vicinissima. Saliamo dunque sul dosso sovrastante e ci dirigiamo verso l’evidente vetta percorrendo un traverso fino alla sella dove sorge il terzo rifugio, Ristoppia, 1885 m, abbandonato. La vallata sotto il rifugio è magnifica e tutto intorno i dossi rotondeggianti formano un’infinità di onde rendendo il paesaggio favoloso.

Il sentiero che porta al Monte Rognone

Da qui saliamo percorrendo il crinale (sentiero 2B) e dopo circa 3 ore e mezza dalla partenza saremo finalmente in vetta: Monte Rognone. L’ultima volta lassù ho fatto innumerevoli giravolte per godermi l’Abruzzo da questa prospettiva unica: manca solo il mare, ma sembra di vederne le onde in tutte le rotondeggianti elevazioni che si presentano ai nostri occhi.
Lo sguardo corre subito al Monte Genzana, vien voglia di raggiungerlo, ma occorre scendere: i chilometri in discesa senza sci ai piedi sono interminabilmente lunghi e stupendi. Giunti al rifugio Ristoppia, se si ha tempo, si può deviare verso est seguendo il sentiero 2C e dopo qualche chilometro pianeggiante giungere al quarto rifugio: Rifugio Pelino (1.646 metri) attiguo alla fonte Palombo. Dopo poco si riprende il sentiero dell’andata passando di nuovo per il Rifugio Risvolta. Se c’è neve si scende liberamente correndo felici sul manto bianco delle fiabe. Arriveremo al punto di partenza al tramonto, con la Majella che si tinge di rosa (18 km totali).
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